Concetti Chiave
- I limiti logici alla revisione costituzionale sono collegati all'articolo 138, che stabilisce la rigidità della costituzione attraverso una procedura aggravata.
- La teoria del limite logico afferma che non è possibile modificare l'articolo 138 per rendere la costituzione flessibile, poiché la rigidità è un limite immodificabile.
- Modifiche all'articolo 138 sono ammesse solo per potenziare la rigidità della costituzione, come rendere obbligatorio il referendum costituzionale.
- Qualsiasi modifica richiede l'approvazione della maggioranza qualificata, il coinvolgimento ripetuto delle camere e l'attiva partecipazione del corpo elettorale.
- L'articolo 139 pone limiti ulteriori alla revisione, vietando modifiche che alterino la forma repubblicana dello Stato.
Indice
Limiti logici della costituzione
I limiti espressi e impliciti della costituzione sono affiancati da quelli che alcuni studiosi definiscono limiti logici, individuati nell’articolo 138. Esso sancisce la rigidità della carta costituzionale, definendone ogni revisione tramite la cosiddetta procedura aggravata di revisione. Ciò implica un quesito insito nella natura stessa dell’articolo 138: se la rigidità è la caratteristica fondamentale della nostra costituzione, si potrebbe modificare l’articolo 138 rispettando la procedura da esso stesso disciplinata?
Modifiche all'articolo 138
I sostenitori del limite logico sostengono che ciò sia impossibile: modificare l’articolo 138 per rendere la costituzione flessibile costituirebbe un divieto logico poiché la rigidità costituisce un limite immodificabile della carta costituzionale. I sostenitori di questa teoria stabiliscono e prevedono che non sia possibile modificare l’articolo 138 al fine di rendere la costituzione flessibile; l’articolo 138, però, potrebbe essere modificato al fine di potenziare la rigidità della costituzione: negli ultimi anni, ad esempio, si sta valutando la possibilità di rendere il referendum costituzionale obbligatorio e non meramente eventuale.
Revisione e rigidità costituzionale
Il limite logico in merito a modificazioni dell’articolo 138, dunque, implica un divieto nel caso in cui si desideri rendere la costituzione più flessibile ma, allo stesso tempo, contempla la possibilità di apportare modifiche a tale articolo per potenziare la rigidità della costituzione. Quest’eventuale modificazione può avvenire purché siano rispettati tre casi fondamentali: che essa sia approvata dalla maggioranza qualificata; che tale decisione venga ponderata attraverso l’intervento ripetuto di ciascuna camera e che essa coinvolga attivamente il corpo elettorale.
Ruolo dei consigli comunali
Una legge, inoltre, può essere rafforzata se ciò è voluto da tanti consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate. Essa, inoltre, deve sempre tenere conto del parere dei consigli regionali e necessita dell’approvazione della proposta con un referendum.
Il limite logico si fonda sull’idea secondo cui la rigidità costituzionale non può essere revisionata poiché essa consente di preservare i principi fondamentali su cui si basa la nostra costituzione.
Limiti dell'articolo 139
Altri studiosi, invece, hanno analizzato i limiti alla revisione costituzionali espressi dall’articolo 139. Essi sono ritenuti intrinseci alla natura stessa della costituzione: modificare o rimuovere la forma repubblicana implicherebbe un mutamento dei principi fondamentali su cui si basa il nostro Stato.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'articolo 138 nella revisione costituzionale?
- È possibile modificare l'articolo 138 per rendere la costituzione più flessibile?
- Quali condizioni devono essere rispettate per modificare l'articolo 138?
L'articolo 138 sancisce la rigidità della costituzione e definisce la procedura aggravata di revisione, impedendo modifiche che rendano la costituzione flessibile.
No, i sostenitori del limite logico affermano che modificare l'articolo 138 per rendere la costituzione flessibile è impossibile, poiché la rigidità è un limite immodificabile.
Le modifiche devono essere approvate dalla maggioranza qualificata, ponderate attraverso l'intervento ripetuto di ciascuna camera e coinvolgere attivamente il corpo elettorale.