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Concetti Chiave

  • L'attività editoriale in Italia è libera da censura preventiva, ma richiede l'identificazione di editore e direttore responsabile per responsabilità legale.
  • Il pluralismo dell'informazione è essenziale, con restrizioni sulla concentrazione editoriale per prevenire monopolizzazioni.
  • Dal 1976, grazie a una sentenza della Corte costituzionale, le emittenti private possono trasmettere localmente, superando il monopolio Rai.
  • Il diritto di cronaca in Italia prevale sulla privacy se i fatti sono veri, di interesse pubblico e socialmente utili, rispettando parametri di veridicità, interesse e continenza.
  • Il diritto di critica permette di esprimere riserve in vari contesti, ma è limitato per evitare licenziamenti o offese personali, come nella satira.

Indice

  1. Libertà editoriale e responsabilità
  2. Pluralismo e concentrazione editoriale
  3. Diritto di cronaca e privacy
  4. Critica e satira nella stampa

Libertà editoriale e responsabilità

L’attività editoriale è libera e i giornali non sono soggetti a censura preventiva: per pubblicare un articolo non servono autorizzazioni. Tutte le pubblicazioni devono però contenere delle indicazioni (editore e direttore responsabile), così da poter identificare i colpevoli in caso di reato.

Il direttore responsabile risponde se un giornalista pubblica qualcosa che non va bene, perché non ha impedito avendo l’obbligo di vigilare. -> violazione colposa in vigilando.

Pluralismo e concentrazione editoriale

Deve essere garantito il pluralismo dell’informazione: il cittadino deve poter scegliere tra giornali di diversa impostazione politica.

Concentrazione editoriale: per paura che gruppi economici monopolizzano la stampa, non si può avere più di tre giornali.
La televisione è stata per molto tempo monopolio pubblico della Radio televisione italiana (Rai).

Dal 1976 la Corte costituzionale ha considerato illegittimo il monopolio radio-televisivo e ha consentito alle emittenti private di trasmettere a livello locale. (inizialmente il privato non poteva trasmettere su tutto il territorio)

Nel 1990 è stato stabilito un duopolio televisivo (Rai e Mediaset).

Nel 1993 finisce la prima repubblica e nasce la seconda, basata sulla lottizzazione, per cui c’è la “Legge Mammini” che cerca di controllare il potere privato.

Con la legge Gasparri (2004), c’è un ampiamento del potere dei privati, per cui per le reti televisive in chiaro non si possono superare le 3; c’è quindi un’informazione televisiva pluralista.

Diritto di cronaca e privacy

In Italia il diritto di cronaca prevale su quello alla privacy se i fatti sono veri, di interesse pubblica e la notizia presenta una propria utilità sociale.

Il diritto di cronaca deve rispettare dei parametri (VIC):

- Veridicità: il giornalista deve scrivere cose vere, dopo aver fatto adeguati riscontri (=verificare le fonti);

- Interesse alla pubblicazione: per pubblicare una notizia occorre che ci sia interesse pubblico a informare i cittadini;

Continenza: si deve usare un linguaggio adeguato al contesto, non offensivo, senza termini volgari.

Critica e satira nella stampa

Si ha il diritto di esprimere delle riserve. Riguarda la libertà di stampa, la critica politica e la critica in ambiente lavorativo (es. dirigenti, allenatori).

Se si supera il limite al diritto di critica, si può essere licenziati.

Satira: viene enfatizzato per ironizzare alcuni aspetti di una persona (presa in giro bonario, non feroce).

Non si deve però uscire dal parametro della satira: no offese ai difetti fisica e alla persona in quanto tale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le regole principali per la pubblicazione di articoli in Italia?
  2. L'attività editoriale è libera e non soggetta a censura preventiva, ma tutte le pubblicazioni devono contenere indicazioni come l'editore e il direttore responsabile per identificare i colpevoli in caso di reato. Il direttore risponde se un giornalista pubblica qualcosa di inappropriato, poiché ha l'obbligo di vigilare.

  3. Come è cambiata la situazione dell'informazione radio-televisiva in Italia dal 1976?
  4. Dal 1976, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il monopolio radio-televisivo, permettendo alle emittenti private di trasmettere a livello locale. Nel 1990 è stato stabilito un duopolio televisivo tra Rai e Mediaset, e con la legge Gasparri del 2004, c'è stato un ampliamento del potere dei privati, mantenendo un'informazione televisiva pluralista.

  5. Quali sono i parametri che il diritto di cronaca deve rispettare in Italia?
  6. Il diritto di cronaca deve rispettare i parametri di veridicità, interesse alla pubblicazione e continenza. Ciò significa che i fatti devono essere veri, di interesse pubblico e presentati con un linguaggio adeguato e non offensivo.

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