Concetti Chiave
- La legittima difesa e lo stato di necessità sono situazioni giuridiche atipiche in cui il danno causato non è considerato ingiusto dalla legge.
- La legittima difesa è applicata per proteggere persone e beni e comporta l'esonero totale dal risarcimento dei danni causati.
- Lo stato di necessità può essere invocato per salvare una persona da un pericolo imminente e il danneggiante potrebbe essere obbligato a pagare un'equa indennità.
- Un danno è considerato ingiusto solo se ha un rapporto diretto di causalità con l'evento che lo ha generato.
- Il criterio della regolarità statistica determina la responsabilità del danno, valutando se è una conseguenza immediata e diretta dell'azione.
Legittima difesa e stato di necessità
La legittima difesa e lo stato di necessità costituiscono due situazioni giuridiche atipiche. Il danno provocato per legittima difesa e per stato di necessità, infatti, non è considerato dalla legge ingiusto. In particolare, la legge non considera ingiusto il danno cagionato per legittima difesa perché essa ha ad oggetto la difesa della persona (art. 2044) e il danno cagionato in stato di necessità (se, ad esempio, per evitare lo scontro frontale con un’altra automobile si sterza improvvisamente investendo un pedone, l’automobilista potrà invocare lo stato di necessità, però a condizione che egli non abbia volontariamente causato il pericolo). Inoltre, mentre la legittima difesa può essere applicata in via preventiva come strumento di difesa di persone e beni, lo stato di necessità può essere invocato solo per salvare la persona, propria o altrui, da un pericolo imminente e attuale; infine, mentre nel caso della legittima difesa si è del tutto esonerati dal risarcimento dei danni cagionati; in quello dello stato di necessità, invece, il giudice può condannare il danneggiante a corrispondere un’equa indennità.
Causalità e danno ingiusto
il danno può essere definito «ingiusto» solo nel caso in cui esso presenti un rapporto di causalità con il fatto che lo ha generato: dal punto di vista giuridico, il rapporto tra fatto e danno è considerato causale solo se quest’ultimo si configura come conseguenza immediata e diretta del fatto illecito commesso (art. 2223). Per applicare questo principio si usa il criterio della regolarità statistica, secondo cui risponde del danno solo chi ne pone in essere la causa. Così, ad esempio, se Tizio ferisce Caio in un incidente stradale e questi muore mentre viene trasportato in ospedale dall’ambulanza per un nuovo incidente in cui è coinvolto il mezzo, Tizio è considerato responsabile solo del ferimento di Caio, perché solo di questo la sua azione (l’investimento) è considerata causa diretta, mentre rispetto alla morte di Caio è valutata come semplice occasione.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra legittima difesa e stato di necessità?
- In quali circostanze il danno non è considerato ingiusto dalla legge?
- Come viene determinata la responsabilità per un danno secondo il principio giuridico descritto?
La legittima difesa può essere applicata in via preventiva per difendere persone e beni, mentre lo stato di necessità è invocabile solo per salvare una persona da un pericolo imminente e attuale.
Il danno non è considerato ingiusto se provocato per legittima difesa o stato di necessità, poiché in questi casi la legge non lo considera ingiusto.
La responsabilità per un danno è determinata dal rapporto di causalità tra il fatto e il danno, considerato causale solo se il danno è una conseguenza immediata e diretta del fatto illecito.