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Concetti Chiave

  • Ius Solis si riferisce all'acquisizione della cittadinanza per nascita sul territorio di un Paese, in contrasto con lo ius sanguinis, che è basato sulla cittadinanza dei genitori.
  • In Italia, la legge 91 del 1992 regola l'acquisizione della cittadinanza, ma il ddl sullo ius soli temperato e ius culturae potrebbe ampliarne l'accesso a molti nati in Italia o studenti.
  • La cittadinanza italiana può essere acquisita per nascita o adozione da un genitore italiano, residenza continuativa di 10 anni, matrimonio, o al raggiungimento della maggiore età per chi è nato e risiede ininterrottamente in Italia.
  • La nuova legge sullo ius soli temperato permetterebbe ai nati in Italia da genitori stranieri di ottenere la cittadinanza se soddisfano specifici requisiti di soggiorno e socio-economici.
  • Lo ius culturae consente ai minori stranieri di diventare italiani dimostrando di aver completato un percorso educativo regolare di almeno 5 anni in Italia.

Indice

  1. Ius Solis
  2. Ius Solis in Italia
  3. Cittadini per nascita o adozione
  4. Dopo 10 anni di residenza
  5. Per matrimonio
  6. Dopo i 18 anni di età
  7. La nuova legge: per nascita (ius soli temperato)
  8. Dopo un percorso formativo: ius culturae
  9. La naturalizzazione

Ius Solis

Ius soli (in latino «diritto del suolo») è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridicodi essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.
Esso contrappone allo ius sanguinis (o «diritto del sangue»), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore.

Ius Solis in Italia

Oggi per diventare cittadini italiani si fa riferimento alla legge 91 del 1992, che disciplina tutte le modalità con cui si acquisisce questo status. Ma se il Parlamento approverà il ddl sullo ius soli temperato/ius culturae, tutto cambierà e 800mila persone (643mila nati nel nostro Pese e 166mila studenti nati all'estero) potranno beneficiare della nuova norma sulla cittadinanza. Il ddl è attualmente fermo in Senato, dopo essere stato approvato dalla Camera il 13 ottobre 2015. Ecco cosa cambia.

Cittadini per nascita o adozione

Adesso il modo più comune, e automatico, è l’acquisizione iure sanguinis, ovvero per nascita o adozione da almeno un genitore con cittadinanza italiana. Più residuale invece la possibilità per ius soli, cioè se si nasce da cittadini apolidi, ignoti o qualora i genitori non possano trasmettere la propria cittadinanza al figlio perché lo Stato di provenienza non contempla il diritto di sangue.

Dopo 10 anni di residenza

Lo status civitatis può essere richiesto anche dallo straniero dopo un periodo di regolare residenza in Italia di almeno dieci anni, qualora dimostri di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere condanne penali e in assenza di impedimenti per la sicurezza della Repubblica. Per uno straniero con cittadinanza europea, la permanenza ininterrotta nel nostro Paese si riduce a quattro anni.

Per matrimonio

Si può diventare italiani anche iure matrimonii, sposando appunto un cittadino italiano, dopo due anni di residenza legale in Italia o dopo tre anni di matrimonio se residenti all’estero (termini ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi), a condizione di assenza di precedenti penali. Una fattispecie, questa, riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza della persona che ne fa richiesta.

Dopo i 18 anni di età

Altro caso è lo straniero nato in Italia e che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino alla maggiore età, che può presentare la richiesta di cittadinanza entro un anno dal diciottesimo compleanno.

La nuova legge: per nascita (ius soli temperato)

Con l'entrata in vigore della nuova legge (attualmente in Aula al Senato), i bambini nati in Italia da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza italiana se uno dei genitori è titolare di diritto di soggiorno illimitato oppure di permesso di soggiorno dell'Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo.
Non esiste quindi nessun automatismo generalizzato, ma in entrambi i casi il requisito è una permanenza di almeno 5 anni. Nel caso di cittadini Ue, infatti, il diritto di soggiorno permanente è riconosciuto a chi abbia soggiornato legalmente in via continuativa per 5 anni in Italia. Nel caso di cittadini extra Ue, il permesso per soggiorno di lungo periodo è rilasciato a coloro che sono titolari da almeno 5 anni di un permesso di soggiorno in corso di validità. Necessari altri tre requisiti dei genitori extracomunitari: alloggio idoneo a termini di legge, superamento di un test di conoscenza della lingua italiana e reddito non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale. Da questo permesso sono esclusi gli stranieri pericolosi per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.

Dopo un percorso formativo: ius culturae

I minori stranieri nati nel nostro Paese o arrivati entro i 12 anni di età possono diventare italiani dimostrando di aver frequentato regolarmente almeno 5 anni di percorso formativo. Possono essere uno o più cicli scolastici, oppure corsi di istruzione professionale triennali o quadriennali che diano una qualifica. Nel caso sia la scuola primaria, essa deve essere completata. Si tratta del cosiddetto ius culturae. La domanda va presentata da uno dei due genitori entro il compimento della maggiore età del figlio, altrimenti potrà essere presentata dal diretto interessato diventato maggiorenne, che avrà due anni di tempo per farlo. Se un minore arriva in Italia con genitori stranieri sopo i 12 anni di età, può diventare cittadino italiano sopo 6 anni e il superamento di un ciclo di studi.

La naturalizzazione

Infine c'è un altro caso che però non introduce un diritto, ma rientra nel campo della concessione della cittadinanza, quella che comunemente si chiama “naturalizzazione”. Un provvedimento discrezionale (la cittadinanza viene concessa con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del ministro dell’Interno) e che va richiesto al prefetto o all’autorità consolare. I potenziali beneficiari sono gli stranieri arrivati in Italia prima della maggiore età e legalmente residenti da almeno sei anni. Ulteriore condizione è la regolare frequenza di un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo, presso istituti del sistema nazionale d’istruzione, o di un percorso di formazione professionale, con il conseguimento della relativa qualifica. Dal confronto con gli altri punti della legge sembra di capire che questa sia una possibilità di cui potranno avvalersi soprattutto i minori giunti nel nostro Paese tra i dodici anni (al di sotto dei quali è previsto il diritto alla cittadinanza nei termini illustrati in precedenza) e i diciotto. Per gli adulti stranieri restano valide le regole attuali: diventa cittadino italiano chi ha soggiornato in Italia per 10 anni continuativi (5 se apolide, 4 per i comunitari) o per matrimonio con italiano/a. La concessione della cittadinanza è subordinata alla valutazione dell'autorità.

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è lo ius soli e come si differenzia dallo ius sanguinis?
  2. Lo ius soli è il diritto di acquisire la cittadinanza di un Paese per il fatto di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Si contrappone allo ius sanguinis, che prevede la trasmissione della cittadinanza dai genitori ai figli.

  3. Quali sono le attuali modalità per acquisire la cittadinanza italiana?
  4. Attualmente, la cittadinanza italiana può essere acquisita per nascita o adozione da genitori italiani (iure sanguinis), dopo 10 anni di residenza legale in Italia, per matrimonio con un cittadino italiano, o per richiesta entro un anno dal compimento dei 18 anni se nati e residenti in Italia.

  5. Cosa prevede la nuova legge sullo ius soli temperato in Italia?
  6. La nuova legge prevede che i bambini nati in Italia da genitori stranieri possano acquisire la cittadinanza se uno dei genitori ha un diritto di soggiorno illimitato o un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, con una permanenza di almeno 5 anni.

  7. In cosa consiste lo ius culturae e chi ne può beneficiare?
  8. Lo ius culturae permette ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni di età di diventare cittadini italiani dimostrando di aver frequentato almeno 5 anni di percorso formativo. La domanda va presentata dai genitori o dal minore stesso una volta maggiorenne.

  9. Quali sono le condizioni per la naturalizzazione in Italia?
  10. La naturalizzazione è concessa a discrezione e richiede che lo straniero sia arrivato in Italia prima della maggiore età, risieda legalmente da almeno sei anni, e abbia completato un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale.

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