Concetti Chiave
- Il costituzionalista affronta il rischio di oltrepassare il limite tra interpretazione legittima e violazione della Costituzione.
- Il Parlamento riflette l'interesse di gruppi in competizione elettorale, influenzando le decisioni legislative.
- Le decisioni parlamentari, basate sulla maggioranza, possono lasciare insoddisfatta una parte della rappresentanza politica.
- Il Parlamento può preferire aumentare la spesa pubblica per motivi elettorali o compromessi politici.
- Le dinamiche politiche possono portare a scambi di favori che alterano la spesa e l'equilibrio finanziario.
Interpretazione costituzionale e compromessi parlamentari
Quando il costituzionalista agisce è sempre soggetto al rischio di oltrepassare la linea di confine tra una legittima “interpretazione” delle norme costituzionali da parte delle forze della politica e la vera e propria forzatura o violazione della Costituzione.
Il Parlamento, a causa della sua composizione, è espressione di gruppi di interesse in competizione elettorale. Pertanto può costituire una sede decisionale (in cui si decide a maggioranza, e quindi secondo un criterio che lascerà sempre una parte della rappresentanza politica insoddisfatta) che invece di essere incline normalmente a mantenere in ordine i conti pubblici, può tendere piuttosto ad aumentare la spesa pubblica, in primis per ragioni elettorali, oppure per ragioni di compromesso politico.
Così il Parlamento può essere propenso ad alterare il livello di spesa e l’equilibrio finanziario proposto dal Governo (ad esempio se un dato partito politico vuole soddisfare il proprio bacino elettorale e adottare a tutti i costi una determinata spesa a favore degli interessi dei propri elettori, può cercare di ottenere che i partiti politici avversari presenti in Parlamento non ostacolino questa decisione, concedendo loro in cambio il soddisfacimento di altri interessi, che comportano un aumento della spesa pubblica).