Concetti Chiave
- I membri del Consiglio di Amministrazione (CDA) devono dichiarare eventuali conflitti di interesse legati agli affari della società.
- Se un amministratore ha interessi personali in un affare della società, deve informare il CDA e il collegio sindacale per essere escluso dalla decisione.
- Un socio unico deve riferire all'assemblea se un amministratore ha interessi personali che possono danneggiare la società.
- Gli amministratori devono operare con diligenza qualificata; la mancata ottemperanza può portare a responsabilità solidale per i danni causati alla società.
- Un amministratore è esente da responsabilità se annota tempestivamente il proprio dissenso nel libro delle adunanze e deliberazioni del CDA.
Interessi dei componenti del CDA
I componenti del Consiglio di Amministrazione di una società (CDA) hanno il preciso dovere di rendere noto qualsiasi conflitto di interesse che li riguarda con riferimento agli affari condotti dalla società di cui sono amministratori.
Art. 2391 (interessi degli amministratori): qualora abbiano interessi personali riconducibili agli affari condotti dalla società, gli amministratori devono darne notizia agli altri componenti del CDA e al collegio sindacale affinché possano essere estromessi dall’affare in questione, delegandolo all’organo collegiale.
Art. 2392 (responsabilità verso la società): gli amministratori devono adempiere i doveri loro imposti con la diligenza richiesta dalla natura dell’operazione e dalla loro competenza (diligenza qualificata). Se non ottemperano a questi doveri sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dalla loro leggerezza. La responsabilità solidale sussiste anche quando essi non fanno tutto il possibile per eliminare o attenuare le conseguenze dannose di fatti pregiudizievoli dei quali sono a conoscenza. La responsabilità non si estende agli amministratori che, senza colpa, abbiano fatto annotare tempestivamente il loro dissenso nel libro della adunanze e delle deliberazioni del CDA.