Concetti Chiave
- Il principio di uguaglianza ha trasformato la società eliminando privilegi ed eccezioni nel diritto comune, garantendo parità di trattamento per tutti.
- Il principio di eguaglianza è fondamentale per l'imparzialità delle leggi, che devono essere applicate equamente, senza favoritismi o leggi speciali.
- La Costituzione italiana include il principio di imparzialità della pubblica amministrazione e la terzietà del giudice come aspetti dell'uguaglianza formale.
- L'articolo 3 della Costituzione italiana estende il principio di uguaglianza a tutti, cittadini e stranieri, senza distinzioni nei diritti inviolabili dell'uomo.
- Il principio di uguaglianza si applica a tutti i soggetti giuridici, comprese persone fisiche e giuridiche, garantendo un trattamento equo nel sistema legale.
Innovazioni sociali derivate dall’affermazione del principio di uguaglianza
Il riconoscimento formale e sostanziale del principio di uguaglianza ha modificato radicalmente la nostra società, introducendo nozioni e situazioni di fatto che, sebbene a noi appaiano scontate e dovute, sono il frutto di ormai inimmaginabili sacrifici e conquiste. Oggi, proprio grazie al principio di uguaglianza, non c’è più né venalità, né ereditarietà in alcun ufficio pubblico.
Non c’è più, in nessuna parte del territorio della Nazione e per nessun individuo, alcun privilegio, né eccezione al diritto comune di tutti.Insomma: i soggetti di una comunità politica non possono essere distinti in ragione dell’appartenenza a una casta, a un ceto, a un ordine, tanto meno possono essere trattati diversamente a seconda della loro dislocazione sul territorio. Il principio di eguaglianza, sotto questo profilo, costituisce l’altra faccia del principio della generalità della legge: infatti, l’art. 6 della Dichiarazione francese dei diritti dell’uomo del 1789 aveva affermato che «la legge è l’espressione della volontà generale... Essa deve essere la stessa per tutti, sia che protegga, sia che punisca». In questa accezione il principio di eguaglianza riguarda perciò l’efficacia della legge. Non a caso nei tribunali si trova trascritta la formula «la legge è uguale per tutti». Di conseguenza sono vietate, in linea di massima, le leggi ad personam e le leggi speciali, ossia quelle che provvedono con riferimento a determinati soggetti o situazioni.
Nella Costituzione italiana corollari del principio di eguaglianza formale sono il principio di imparzialità della pubblica amministrazione e il principio di terzietà del giudice.
L’art. 3 della Costituzione italiana riferisce il principio di eguaglianza ai cittadini. Tuttavia è pacifico che, al di là della lettera dell’art. 3, il principio di eguaglianza riguardi tutti, cittadini e stranieri: esso non ammette distinzioni in relazione al godimento dei diritti inviolabili dell’uomo; non si esclude però che la condizione di straniero possa giustificare un diverso trattamento (sentt. 104/1969 e 62/1994).
Inoltre, si deve ritenere che il principio di eguaglianza valga nei confronti di tutti i soggetti dell’ordinamento giuridico, siano essi persone fisiche o persone giuridiche (sent. 87/1992).
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali innovazioni sociali derivate dall'affermazione del principio di uguaglianza?
- Come si riflette il principio di uguaglianza nella legislazione italiana?
- Quali sono i corollari del principio di uguaglianza formale nella Costituzione italiana?
L'affermazione del principio di uguaglianza ha eliminato la venalità e l'ereditarietà negli uffici pubblici, abolendo privilegi e eccezioni al diritto comune, e garantendo che la legge sia uguale per tutti.
Nella Costituzione italiana, il principio di uguaglianza è espresso nell'art. 3 e si applica a tutti, cittadini e stranieri, senza distinzioni nei diritti inviolabili, pur ammettendo trattamenti diversi per gli stranieri in certi casi.
I corollari del principio di uguaglianza formale nella Costituzione italiana includono il principio di imparzialità della pubblica amministrazione e il principio di terzietà del giudice.