Concetti Chiave
- L'articolo 3, comma 2, promuove l'uguaglianza sostanziale rimuovendo ostacoli che limitano le opportunità dei cittadini.
- Lo Stato interviene con borse di studio per studenti capaci e meritevoli che non possono permettersi l'università per motivi economici.
- Le borse di studio mirano a fornire pari strumenti agli studenti, ma non garantiscono il successo accademico.
- Le borse sono assegnate tramite un metodo comparativo basato su merito e parità di condizioni economiche.
- L'uguaglianza sostanziale si inserisce nei diritti sociali, con lo Stato attivo nel rimuovere ostacoli per rendere uguali tutti i cittadini.
Uguaglianza sostanziale
Il secondo comma dell’articolo 3 non propone una valutazione sul piano del trattamento giuridico, bensì mira al raggiungimento dell’uguaglianza sostanziale fra tutti i cittadini, rimuovendo gli ostacoli che in concreto limitano le possibilità dei singoli cittadini. Si pensi, ad esempio, agli studenti capaci e meritevoli che tuttavia non possono accedere ad alcun corso di studi a causa di motivazioni economiche. In tal caso, lo Stato interviene tramite l’elargizione di borse o assegni di studi.
Gli interventi in materia di uguaglianza sostanziale, però, non garantiscono mai il raggiungimento del risultato, ma mirano, con appositi provvedimenti, alla parificazione delle condizioni fra i cittadini in uno stesso contesto. L’elargizione di borse o assegni di studi, dunque, non garantisce agli assegnatari un esito positivo in ambito universitario, ma fornisce loro gli stessi strumenti di cui godono gli studenti che hanno la possibilità economica di accedere all’università.Attraverso l’elargizione di cospicue somme di denaro, lo Stato garantisce l’attuazione pratica di tale diritto. Per l’assegnazione delle borse di studio il costituente pensò a un metodo comparativo, sulla base del quale esse devono essere assegnate, in parità di condizioni economiche, ai più «capaci e meritevoli». L’uguaglianza sostanziale enucleata dal secondo comma dell’articolo 3, dunque, si propone di parificare le condizioni iniziali affinché tutti partano dalla stessa base; esso, dunque, non garantisce il raggiungimento di un obiettivo o il risultato di un concorso pubblico, perché tali elementi sono affidati a coloro che beneficiano delle condizioni di parificazione messe in atto dallo Stato, il quale, infatti, propone un assetto prioritario per «capaci e meritevoli».
L’applicazione del principio di uguaglianza in senso sostanziale rientra nell’ambito dei diritti sociali (libertà attraverso lo Stato), perché è proprio lo Stato che, concretamente e attivamente, mette in atto iniziative alla rimozione di quegli ostacoli evocati dall’articolo 3, al fine di rende eguali tutti i cittadini.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale del secondo comma dell'articolo 3?
- Come lo Stato interviene per garantire l'uguaglianza sostanziale nel campo dell'istruzione?
- L'uguaglianza sostanziale garantisce il successo accademico degli studenti?
L'obiettivo principale è raggiungere l'uguaglianza sostanziale tra i cittadini, rimuovendo gli ostacoli che limitano le possibilità individuali.
Lo Stato interviene elargendo borse o assegni di studio per parificare le condizioni economiche degli studenti capaci e meritevoli.
No, l'uguaglianza sostanziale fornisce gli strumenti necessari, ma il successo accademico dipende dagli studenti stessi.