Concetti Chiave
- All'inizio del XXI secolo, due riforme costituzionali hanno innovato il Titolo V della Costituzione italiana, rafforzando l'autonomia statutaria delle regioni.
- La legge costituzionale del 1999 ha introdotto l'elezione diretta dei presidenti regionali, estesa successivamente alle regioni a statuto speciale nel 2001.
- La riforma del 2001 ha potenziato le competenze legislative regionali, ponendo le basi per una reale autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali.
- Il concetto di "federalismo fiscale" è stato disciplinato da una legge del 2009, seguita da numerosi decreti legislativi, ma la sua attuazione è stata ostacolata dalla crisi economica.
- A partire dal 2010, la necessità di contenere la spesa pubblica ha imposto norme più stringenti, complicando ulteriormente l'applicazione del federalismo fiscale.
Riforme costituzionali del XXI secolo
All’inizio del XXi secolo vennero approvate due riforme costituzionali che innovarono radicalmente il Titolo V.
La legge costituzionale cost. 22 novembre 1999, n. 1 rafforzò l’autonomia statutaria delle regioni, ad esse integralmente affidata, e introdusse l’elezione diretta del presidente della regione. Questa fu poi estesa alle regioni a statuto speciale (l. cost. 31 gennaio 2001, n. 2).
La seconda riforma (l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3) trasformò il resto del titolo V in una prospettiva che si volle definire «federalista»: le competenze legislative regionali furono grandemente rafforzate e si posero le basi di una reale autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali.
Autonomia e federalismo fiscale
Quest’ultima in particolare venne disciplinata da un’ambiziosa legge, per la quale si dovettero peraltro attendere otto anni (l. 5 maggio 2009, n. 42, seguita a sua volta da una lunga serie di decreti legislativi). Si parlò a questo punto di «federalismo fiscale».
Si era però ormai dentro la grande crisi finanziaria ed economica, avviatasi nel 2007: in pratica, il federalismo fiscale fu varato proprio quando il deterioramento delle condizioni di finanza pubblica ne stavano rendendo difficile se non impossibile l’attuazione.
Infatti, a partire dal 2010 e con norme via via più stringenti imposte dalla necessità di contenere la spesa pubblica (come del resto imponevano sia i mercati finanziari sia l’Unione europea).