Concetti Chiave
- I Territori palestinesi sono riconosciuti come "stato osservatore non membro" all'ONU, permettendo loro di partecipare a convenzioni internazionali.
- Il ricorso alla Corte penale internazionale crea tensioni tra Israele e Palestina, poiché può giudicare crimini nei territori anche se commessi da cittadini di stati non aderenti.
- Esiste una tendenza a considerare alcuni trattati come diritto internazionale generale, coinvolgendo stati principali e riconoscendo individui come soggetti di diritto internazionale.
- I privati possono adire istanze internazionali per imporre il rispetto delle norme a tutela dei diritti umani, anche a stati inadempienti.
- Le tendenze attuali del diritto internazionale sfidano la sovranità statale, come dimostrato dagli interventi umanitari per fermare violazioni sistematiche dei diritti umani.
Indice
Riconoscimento internazionale dei Territori palestinesi
I Territori palestinesi, pur non costituendo uno stato sovrano in senso propriamente giuridico, sono oggi riconosciuti come «stato osservatore non membro» presso l’Onu e possono quindi agire come tale, aderendo ad esempio a convenzioni internazionali. Il ricorso alla Corte penale internazionale è stato considerato da parte israeliana un ulteriore motivo di tensione con i palestinesi. Infatti, la Corte può essere chiamata a giudicare su crimini commessi nel territorio dello stato contraente anche se quei crimini siano stati commessi da cittadini di stati che non hanno aderito allo Statuto.
Tendenze nel diritto internazionale
Si registra peraltro una tendenza di una parte della dottrina a considerare questi patti quasi come un vero e proprio diritto internazionale generale (con particolare riferimento a quei trattati cui partecipano quasi tutti gli stati del mondo o comunque tutti quelli principali); nonché la tendenza ad affermare, come si accennava, che ormai anche i singoli, le persone fisiche, oltre agli stati e alle organizzazioni internazionali, sarebbero da considerarsi soggetti dell’ordinamento internazionale. Tale conclusione poggia sul fatto che alcuni trattati fanno sì che, pur rivolgendosi il diritto internazionale di norma agli stati, in certi casi i privati possano adire istanze internazionali e imporre, direttamente o indirettamente, allo stato inadempiente (siano essi cittadini oppure no) l’osservanza di norme internazionali a tutela dei diritti umani.
Frontiere del diritto e intervento umanitario
Queste tendenze costituiscono oggi una delle frontiere del diritto. Sono state evocate anche in occasione di episodi di natura diversa, quale il ricorso all’uso della forza da parte di alcuni stati contro altri allo scopo dichiarato di impedire la continuazione di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani (si è parlato di intervento umanitario, per esempio nel caso dell’azione militare della Nato in Kosovo nel 1999 per fermare la «pulizia etnica» contro la popolazione albanese). Sono problematiche che mettono in discussione i caratteri fondanti dello stato moderno (la sua sovranità, la sua indipendenza) e segnano il tentativo di andare al di là di uno dei limiti dell’ordinamento internazionale: la mancanza di un’effettiva autorità dotata del potere di imporre il rispetto delle sue norme.
Domande da interrogazione
- Qual è lo status dei Territori palestinesi presso l'Onu e quali sono le implicazioni di questo riconoscimento?
- Come viene percepito il ricorso alla Corte penale internazionale da parte dei palestinesi?
- Quali sono le nuove tendenze nel diritto internazionale riguardo ai soggetti dell'ordinamento?
I Territori palestinesi sono riconosciuti come «stato osservatore non membro» presso l'Onu, il che consente loro di aderire a convenzioni internazionali e di agire in qualità di tale, come ad esempio ricorrere alla Corte penale internazionale.
Il ricorso alla Corte penale internazionale è visto da Israele come un ulteriore motivo di tensione, poiché la Corte può giudicare crimini commessi nel territorio di uno stato contraente anche se commessi da cittadini di stati non aderenti allo Statuto.
C'è una tendenza a considerare i singoli individui, oltre agli stati e alle organizzazioni internazionali, come soggetti dell'ordinamento internazionale, permettendo loro di adire istanze internazionali per imporre il rispetto delle norme a tutela dei diritti umani.