Concetti Chiave
- La moneta può variare in potere d'acquisto, influenzando il tasso di cambio; è svalutata se debole e rivalutata se forte.
- L'inflazione è un aumento dei prezzi che causa la perdita di valore della moneta e tende ad autoalimentarsi con un ciclo di aumento prezzi e salari.
- Gli indici di consumo, come l'indice nazionale dei prezzi di consumo e l'indice armonizzato, misurano i livelli di inflazione e la loro variazione nei paesi europei.
- Il tasso di inflazione percepita può differire dai dati ufficiali, poiché la gente tende a ricordare più gli aumenti di prezzo che le riduzioni.
- La deflazione, o abbassamento dei prezzi, può sembrare positiva ma spesso indica una crisi economica, poiché è causata da un calo dei consumi e porta alla disoccupazione.
Inflazione e deflazione
La moneta ha un potere d’acquisto che nel tempo può variare, può diventare potente se con un moneta puoi acquistare per esempio due caffe mentre se diventa debole con la stessa moneta puoi comprarne solo 1 caffè, questo si può vedere anche nel tasso di cambio, qui la moneta si dice che è svalutata se diventa debole mentre rivalutata se diventa forte. L’inflazione è un fenomeno molto pericoloso perché si auto alimenta, l’inflazione è un aumento dei prezzi di tutti i beni che determina la perdita di valore della moneta, l’inflazione ha la tendenza di autoalimentarsi perché se i prezzi dei beni aumentano, i commercianti per guadagnare aumentano i prezzi, quindi gli operai chiedono un salario più alto e i dirigenti venderanno i loro prodotti ad un prezzo ancora più alto e i commercianti alzeranno ancora l prezzo e cosi via.
Questo fenomeno si può misurare con degli indici che valutano i prezzi industriali e i prezzi di consumo, gli indici di consumo sono:1. L’indice nazione dei prezzi di consumo per l’intera collettività che rivela il livello di inflazione
2. L’indice dei prezzi di consumo per le famiglie gli operi e impiegati che considera i prezzi dei beni indispensabili per la vita quotidiana
3. L’indice armonizzato dei prezzi di consumo che misurano i tassi di inflazione dei paesi europei
Il tasso di inflazione si misura come percentuale, è basso quando è inferiore al 3%, ed è detta inflazione strisciante, quando è al 10% si dice che c’è un inflazione galoppante, mentre se al 20% si ha un iperinflazione questo avviene solo nei paesi appena usciti da situazioni di guerre.
Molto speso è diffusa la sensazione che i dati statistici sull’inflazione siano troppo bassi e quindi si è venuto a creare un nuovo tasso: il tasso di inflazione percepita poiché nella natura umana ci rimane impresso più le cose negative che le positive come un innalzarsi dei prezzi rispetto ad un abbassamento di prezzi. Con l’abbassamento dei prezzi si ha la deflazione, questa è un fenomeno che sembra positivo ma non lo è, poiché quasi sempre è sintomo di crisi economica perché è causato da un calo di consumi, quindi le industrie non avendo soldi producono di meno e assumono di meno e causa anche disoccupazione.
Domande da interrogazione
- Che cos'è l'inflazione e perché è considerata pericolosa?
- Quali sono gli indici utilizzati per misurare l'inflazione?
- Perché la deflazione non è considerata positiva?
L'inflazione è l'aumento dei prezzi di tutti i beni che determina la perdita di valore della moneta. È considerata pericolosa perché si autoalimenta: l'aumento dei prezzi porta a richieste di salari più alti, che a loro volta causano ulteriori aumenti dei prezzi.
Gli indici utilizzati per misurare l'inflazione includono l'indice nazionale dei prezzi di consumo per l'intera collettività, l'indice dei prezzi di consumo per le famiglie degli operai e impiegati, e l'indice armonizzato dei prezzi di consumo per i paesi europei.
La deflazione non è considerata positiva perché è spesso sintomo di crisi economica, causata da un calo dei consumi. Questo porta le industrie a produrre meno e ad assumere meno, causando disoccupazione.