Concetti Chiave
- Le norme dell'Unione Europea hanno un impatto significativo sull'ordinamento giuridico italiano, influenzando la compatibilità delle leggi nazionali con i trattati UE.
- La sentenza Enel del 1964 ha analizzato la compatibilità della legislazione nazionale con i trattati UE, utilizzando il criterio cronologico per valutare le leggi.
- La sentenza 183 del 1973 ha stabilito la prevalenza del diritto comunitario sul diritto nazionale, introducendo il concetto di fonte interposta per leggi incompatibili con regolamenti UE.
- La sentenza 232 del 1975 ha affrontato il conflitto tra regolamenti UE e principi fondamentali della costituzione italiana, suggerendo la possibilità di dichiarare illegittima l'esecuzione di tali trattati.
- Le tre sentenze chiave hanno modellato la relazione tra diritto nazionale e comunitario, definendo i limiti della sovranità nazionale in presenza di norme UE.
Impatto delle norme UE
Le fonti consuetudinarie e pattizie non sono le uniche ad aver un impatto sul nostro ordinamento giuridico. Anche le norme dell’Unione Europea, infatti, esercitano su di esso un impatto rilevante.
La rilevanza di questo impatto è stata definita tramite tre tappe principali susseguitesi nel corso della storia giurisprudenziale italiana:
- la prima è rappresentata dalla sentenza 14 del 1964: definita sentenza Enel, la quale analizza la compatibilità dei principi interni con i trattati dell’UE. Tramite questa sentenza, la corte è stata chiamata a valutare se la legge interna che ha istituito l’Enel fosse compatibile con il trattato internazionale che regolamentava la distribuzione dell’energia a livello europeo. Allora non esisteva ancora il primo comma dell’articolo 117 del 2001: la corte, pertanto, ragionò sulla base del criterio cronologico e, quindi, si limitò a circoscrivere l’efficacia della legge di esecuzione tramite la successiva legge ordinaria;
Sentenza 183 del 1973
- la seconda tappa è rappresentata dalla sentenza 183 del 1973: la corte non utilizza più il criterio cronologico; essa, invece, parte dal presupposto secondo cui la comunità economica europea è un’organizzazione internazionale che, dal punto di vista del suo fondamento costituzionale, i giudici hanno il dovere di studiare sulla base dell’articolo 11, che pone dei limiti alla sovranità nazionale. Tramite questa sentenza, per la prima volta, la costituzione si chiede cosa succeda nel caso in cui un regolamento europeo contrasti la legge nazionale. Sulla base di quanto stabilito dall’articolo 11, ovviamente prevale la norma prodotta dall’UE. La sentenza 183, quindi, stabilisce la prevalenza del diritto comunitario sul diritto nazionale. La corte ha deliberato che la legge ordinaria in contrasto con il regolamento comunitario è dichiarata incostituzionale poiché è in contrasto diretto con l’articolo 11 della costituzione italiana. Proprio come nel caso della legge di esecuzione di un trattato internazionale, quindi, si adotta il criterio della fonte interposta. Il ragionamento appena analizzato trova un ulteriore svolgimento nella sentenza 232 del 1975, la quale analizza il caso in cui una fonte dell’UE contrasti uno dei principi fondamentali della costituzione italiana. La corte afferma che, qualora si verificasse un simile contesto, il problema dovrebbe essere risolto a monte, dichiarando illegittima la legge di esecuzione del trattato internazionale che include il regolamento dell’UE (la corte, dunque, può contrapporre al regolamento i cosiddetti contro-limiti);
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto della sentenza Enel del 1964 sull'ordinamento giuridico italiano?
- Come ha influenzato la sentenza 183 del 1973 il rapporto tra diritto comunitario e diritto nazionale?
- Cosa stabilisce la sentenza 232 del 1975 riguardo ai conflitti tra norme dell'UE e principi fondamentali della costituzione italiana?
La sentenza Enel del 1964 ha analizzato la compatibilità dei principi interni con i trattati dell'UE, utilizzando il criterio cronologico per valutare l'efficacia delle leggi interne rispetto ai trattati internazionali.
La sentenza 183 del 1973 ha stabilito la prevalenza del diritto comunitario sul diritto nazionale, dichiarando incostituzionale qualsiasi legge ordinaria in contrasto con i regolamenti comunitari, basandosi sull'articolo 11 della costituzione italiana.
La sentenza 232 del 1975 afferma che, in caso di conflitto tra norme dell'UE e principi fondamentali della costituzione italiana, il problema dovrebbe essere risolto dichiarando illegittima la legge di esecuzione del trattato internazionale, utilizzando i cosiddetti contro-limiti.