Concetti Chiave
- Nel contesto della teoria dei giochi, la cooperazione non è considerata razionale in quanto può rendere un giocatore vulnerabile, permettendo all'altro di ottenere un vantaggio.
- L'equilibrio di Nash in un gioco non coincide necessariamente con un risultato Pareto-ottimale, dove nessun giocatore può migliorare senza peggiorare la posizione dell'altro.
- Il "dilemma del prigioniero" illustra come la scelta razionale individuale possa portare a esiti peggiori per entrambi i giocatori rispetto a una cooperazione meno razionale.
- L'egoismo razionale rappresenta un ostacolo significativo alla realizzazione di azioni collettive che potrebbero portare maggiori benefici.
- Per promuovere soluzioni cooperative, è essenziale introdurre incentivi e sanzioni legali che rendano la cooperazione una scelta vantaggiosa anche individualmente.
La razionalità nel gioco
All’interno di un gioco, cooperare non è razionale, perché ciascuno sa che cooperare lo renderebbe vulnerabile e lo metterebbe in una situazione potenzialmente molto rischiosa: l’altro agente, infatti, sapendo che questa soluzione pare ragionevole, potrebbe approfittarne e ottenere il massimo vantaggio non cooperando. La cosa più razionale (e sicura) da fare è quindi non cooperare. Questa analisi mostra che, nel gioco in questione, l’equilibrio di Nash non corrisponde a un risultato Pareto-ottimale, vale a dire a una situazione in cui qualunque altro esito fornisce un guadagno inferiore per almeno un giocatore. Un profilo è pareto-ottimale se è impossibile migliorare l’utilità di un agente, cambiando la sua scelta, senza che ciò comporti un peggioramento dell’utilità dell’altro agente.
Il dilemma del prigioniero
Secondo Nash, l’equilibrio razionale in questo gioco è costituito dalla scelta della guerra, a dispetto del fatto che scegliere la pace garantirebbe una sopravvivenza migliore. Ciò dà origine al cosiddetto «dilemma del prigioniero», il cui scenario originale, immaginato dal matematico Albert Tucker, fa riferimento a una situazione in cui due prigionieri possono cooperare per assicurarsi una pena più lieve – ma la cui struttura e ordine di preferenze tra profili sono esattamente i medesimi. La situazione generale corrisponde a un vero e proprio dilemma perché, in essa, “seguire i dettami di razionalità individuale ha messo entrambi [gli agenti] in una situazione peggiore di quella in cui si sarebbero trovati se fossero stati meno ‘razionali’ ”.
Soluzioni per la cooperazione
In sostanza, il dilemma evidenzia come l’egoismo, ancorché perfettamente razionale, sia un serio ostacolo alla realizzazione di azioni collettive (come fare la pace) che portano a un maggior beneficio per tutti. Molti studiosi hanno asserito che, per rendere concrete queste soluzioni spesso inattuate, è fondamentale che il diritto introduca incentivi e sanzioni che rendano conveniente la scelta cooperativa anche quando essa non costituisce la migliore scelta sul piano individuale.
Domande da interrogazione
- Perché cooperare non è considerato razionale nella teoria dei giochi?
- Che cosa rappresenta l'equilibrio di Nash nel contesto del dilemma del prigioniero?
- Qual è il ruolo del diritto nel risolvere il dilemma del prigioniero?
Cooperare non è razionale perché rende un agente vulnerabile, permettendo all'altro di ottenere un vantaggio massimo non cooperando, come spiegato nel testo.
L'equilibrio di Nash rappresenta la scelta razionale della guerra, nonostante la pace garantirebbe una sopravvivenza migliore, evidenziando un conflitto tra razionalità individuale e beneficio collettivo.
Il diritto dovrebbe introdurre incentivi e sanzioni per rendere conveniente la cooperazione, anche quando non è la scelta migliore individualmente, per superare l'ostacolo dell'egoismo razionale.