Concetti Chiave
- La giurisdizione amministrativa si divide in giurisdizione generale di legittimità, esclusiva ed estesa al merito, ciascuna con funzioni specifiche.
- La giurisdizione generale di legittimità si occupa di controversie relative ad atti e omissioni delle pubbliche amministrazioni.
- La giurisdizione esclusiva riguarda controversie su diritti soggettivi, come quelle su pubblici servizi ed espropriazioni per pubblica utilità.
- La giurisdizione estesa al merito permette al giudice di annullare atti illegittimi e adottare nuovi atti in sostituzione.
- Il principio della translatio iudicii consente il trasferimento del processo tra giurisdizioni senza perdere i diritti acquisiti, grazie all'intervento della Corte costituzionale.
Indice
Tipi di giurisdizione amministrativa
La giurisdizione amministrativa si articola in:
- giurisdizione generale di legittimità → si occupa delle controversie relative ad atti, provvedimenti o omissioni delle pubbliche amministrazioni;
- giurisdizione esclusiva → riguarda controversie su diritti soggettivi, estese al profilo risarcitorio. Ne sono esempio le controversie in materia di pubblici servizi, di espropriazione per pubblica utilità, di concessioni nel settore dell’energia, ecc.;
- giurisdizione estesa al merito attribuisce al giudice il potere di annullare gli atti illegittimi e di sostituirsi all’amministrazione adottando un nuovo atto o riformando quello impugnato.
Evoluzione della comunicazione giurisdizionale
In passato, fra giurisdizione ordinaria e speciale non esisteva alcun canale di comunicazione, al punto che se un cittadino presentava un’istanza presso la giurisdizione errata, la domanda era rigettata e il suo diritto non veniva tutelato. Per ovviare a questa grave mancanza, la distanza fra i sistemi giurisdizionali è stata gradualmente ridotta: oggi è unanimemente riconosciuto il principio della translatio iudicii dal giudice ordinario al giudice speciale e viceversa.
Principio della translatio iudicii
Ciò vuol dire che il medesimo processo può essere trasferito dinanzi all’organo dotato di competenza-giurisdizione senza che i diritti di chi ha formulato la domanda decadano. Questo risultato è stato raggiunto soprattutto grazie all’intervento della Corte costituzionale, la quale ha sancito che, se una domanda viene proposta erroneamente davanti al giudice sprovvisto di giurisdizione, i suoi effetti restano in vita anche dopo la pronuncia declinatoria.