Concetti Chiave
- L'Italia adotta un sistema di governo parlamentare con separazione dei poteri, caratterizzato da un rapporto fiduciario tra Parlamento ed esecutivo, bilanciato dal Presidente della Repubblica e dalla Corte Costituzionale.
- Il Presidente della Repubblica è eletto ogni sette anni dal Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, e può servire fino a due mandati.
- Le prerogative del Presidente sono suddivise in moderazione e controllo, stimolo, nomina di organi costituzionali e poteri residuali, come la dichiarazione di guerra e la ratifica dei trattati.
- Il Presidente è giuridicamente e politicamente irresponsabile; i suoi atti richiedono la controfirma ministeriale, ad eccezione degli atti presidenziali come la concessione della grazia.
- Il Presidente può essere accusato solo in caso di alto tradimento o attentato alla Costituzione, e gioca un ruolo cruciale in situazioni di crisi tra governo e Parlamento.
Struttura del governo italiano
L’Italia ha una forma di governo parlamentare a separazione dei poteri: parlamento ed esecutivo sono vincolati da un rapporto fiduciario e il loro operato è bilanciato da organi dotati di poteri rilevanti (Presidente della repubblica e Corte costituzionale).
Il presidente della repubblica è eletto ogni sette anni, con scrutinio segreto e a maggioranza qualificata, dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. Alla votazione prendono parte anche i delegati regionali e l’eleggibilità può estendersi fino a due mandati.
Prerogative e responsabilità del presidente
Le prerogative del Presidente sono contenute nell’art. 87 Cost. e si distinguono in 4 categorie.
1) poteri di moderazione e controllo: promulgazione delle leggi; emanazione degli atti aventi forza di legge; convocazione straordinaria delle camere; presidenza del CSM, ecc.
2) poteri di stimolo: invio di messaggi alle Camere ed esternazione del proprio pensiero sotto forma di opinioni politiche.
3) potere di nomina dei titolari di organi costituzionali: cinque senatori a vita; cinque giudici costituzionali e il presidente del Consiglio dei ministri.
4) poteri residuali: dichiarazione dello stato di guerra; ratifica dei trattati internazionali, concessione della grazia e commutazione delle pene.
Il capo dello Stato è giuridicamente e politicamente irresponsabile: gli atti da lui emanati necessitano della controfirma ministeriale, con l’unica eccezione per i cosiddetti «atti formalmente e sostanzialmente presidenziali», tra i quali rientra la concessione della grazia, prerogativa meramente attribuita al capo dello Stato.
Il Presidente è considerato responsabile solo nell’ipotesi di alto tradimento o di attentato alla Costituzione: in questo caso egli è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Inoltre, il Presidente riveste un ruolo politico importante in caso di crisi nei rapporti fra governo e Parlamento: in questa ipotesi egli può adottare provvedimenti in disaccordo con quelli degli altri titolari del potere.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura del governo italiano?
- Quali sono le prerogative del Presidente della Repubblica italiana?
- In quali casi il Presidente della Repubblica può essere considerato responsabile?
L'Italia ha una forma di governo parlamentare con separazione dei poteri, dove parlamento ed esecutivo sono legati da un rapporto fiduciario e bilanciati da organi come il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale.
Le prerogative del Presidente includono poteri di moderazione e controllo, poteri di stimolo, potere di nomina dei titolari di organi costituzionali e poteri residuali come la dichiarazione dello stato di guerra e la ratifica dei trattati internazionali.
Il Presidente è considerato responsabile solo in caso di alto tradimento o di attentato alla Costituzione, situazioni in cui può essere messo in stato di accusa dal Parlamento.