Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'Italia adotta un sistema di governo parlamentare con separazione dei poteri, caratterizzato da un rapporto fiduciario tra Parlamento ed esecutivo, bilanciato dal Presidente della Repubblica e dalla Corte Costituzionale.
  • Il Presidente della Repubblica è eletto ogni sette anni dal Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, e può servire fino a due mandati.
  • Le prerogative del Presidente sono suddivise in moderazione e controllo, stimolo, nomina di organi costituzionali e poteri residuali, come la dichiarazione di guerra e la ratifica dei trattati.
  • Il Presidente è giuridicamente e politicamente irresponsabile; i suoi atti richiedono la controfirma ministeriale, ad eccezione degli atti presidenziali come la concessione della grazia.
  • Il Presidente può essere accusato solo in caso di alto tradimento o attentato alla Costituzione, e gioca un ruolo cruciale in situazioni di crisi tra governo e Parlamento.

La forma di governo italiana

L’Italia ha una forma di governo parlamentare a separazione dei poteri: parlamento ed esecutivo sono vincolati da un rapporto fiduciario e il loro operato è bilanciato da organi dotati di poteri rilevanti (Presidente della repubblica e Corte costituzionale).
Il presidente della repubblica è eletto ogni sette anni, con scrutinio segreto e a maggioranza qualificata, dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. Alla votazione prendono parte anche i delegati regionali e l’eleggibilità può estendersi fino a due mandati.
Le prerogative del Presidente sono contenute nell’art.

87 Cost. e si distinguono in 4 categorie.
1) poteri di moderazione e controllo: promulgazione delle leggi; emanazione degli atti aventi forza di legge; convocazione straordinaria delle camere; presidenza del CSM, ecc.
2) poteri di stimolo: invio di messaggi alle Camere ed esternazione del proprio pensiero sotto forma di opinioni politiche.
3) potere di nomina dei titolari di organi costituzionali: cinque senatori a vita; cinque giudici costituzionali e il presidente del Consiglio dei ministri.

4) poteri residuali: dichiarazione dello stato di guerra; ratifica dei trattati internazionali, concessione della grazia e commutazione delle pene.
Il capo dello Stato è giuridicamente e politicamente irresponsabile: gli atti da lui emanati necessitano della controfirma ministeriale, con l’unica eccezione per i cosiddetti «atti formalmente e sostanzialmente presidenziali», tra i quali rientra la concessione della grazia, prerogativa meramente attribuita al capo dello Stato.
Il Presidente è considerato responsabile solo nell’ipotesi di alto tradimento o di attentato alla Costituzione: in questo caso egli è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Inoltre, il Presidente riveste un ruolo politico importante in caso di crisi nei rapporti fra governo e Parlamento: in questa ipotesi egli può adottare provvedimenti in disaccordo con quelli degli altri titolari del potere.

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