Concetti Chiave
- Il diritto del lavoro nasce come tutela dei lavoratori subordinati, maggioritari nei Paesi avanzati.
- I lavoratori subordinati godono di protezioni legali più solide rispetto ai lavoratori autonomi.
- Non tutti i lavoratori subordinati sono economicamente deboli; dirigenti e quadri ne sono un esempio.
- La subordinazione si basa sul tipo di relazione contrattuale e non su criteri economici-sociali.
- Storicamente, il lavoro subordinato ha avvantaggiato sia lavoratori che imprenditori, consolidando diritti e poteri.
Evoluzione storica della subordinazione
Sin dalle sue origini, il diritto del lavoro si è configurato come diritto dei lavoratori subordinati, che nei Paesi ad economia avanzata costituiscono la maggioranza degli impiegati.
Al lavoratore subordinato sono garantite innumerevoli e immancabili forme di protezione, mentre i lavoratori autonomi nel migliore dei casi godono di poche e incerte tutele.
La figura del lavoratore subordinato non coincide necessariamente con quella del lavoratore debole dal punto di vista economico e contrattuale (operaio, impiegato); esistono, infatti, determinati lavoratori subordinati giuridicamente non deboli o poco deboli (dirigenti e quadri).
Per definire la figura del lavoratore subordinato, è dunque necessario stabilire quali caratteristiche giuridiche sono rilevanti ai fini della sua identificazione.
Il concetto di subordinazione è evoluto nel corso del tempo: in passato, esso atteneva alla mera attività lavorativa prestata in modo continuativo; gradualmente, a questo elemento si è affiancato il requisito della sottoposizione al potere direttivo dell’imprenditore. Questo importante passaggio è stato consolidato dall’art. 2094 c.c.
Dal punto di vista storico, l’affermazione del lavoro subordinato è stata vantaggiosa sia per il lavoratore, sia per l’imprenditore: il primo si è visto riconoscere dal diritto la propria posizione economico-sociale e le forme di tutela che ne derivano; il secondo ha consolidato la propria supremazia nell’impresa.