Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • L'uomo è parte della natura e manipola l'ambiente per il proprio beneficio, evidenziando la necessità di limiti per la propria sopravvivenza.
  • La bioetica nasce come risposta ai dilemmi etici posti dalla capacità manipolatrice dell'uomo, affrontando temi come il diritto alla vita e la libertà intellettuale.
  • Il termine "bioetica" è stato introdotto nel 1971 da V.R. Potter ed è ora una disciplina insegnata in molte università.
  • La bioetica promuove l'uso delle conoscenze scientifiche per garantire la sopravvivenza dell'umanità e migliorare la qualità della vita.
  • Esiste un dibattito sul legame tra scienza ed etica, poiché le teorie scientifiche potrebbero giustificare azioni inaccettabili nella storia umana.

Indice

  1. L'uomo e la natura
  2. La nascita della bioetica
  3. Il ruolo della bioetica secondo Potter

L'uomo e la natura

Come abbiamo visto, la concezione dell'uomo e della natura come due dimensioni separate, di volta in volta vittima o preda l'una dell'altra, è troppo schematica.

L'uomo, in realtà, è parte integrante della natura ma, in quanto "animale culturale", elabora al massimo grado gli strumenti per manipolare a suo favore l'ambiente, di cui egli stesso è componente. I diritti della natura, in questo senso, non alludono solo alla tutela dei mari, dei fiumi, delle montagne e della biosfera dall'aggressione dell'uomo, ma paradossalmente indicano all'uomo i limiti imposti alla sua capacità manipolatrice, per salvaguardare la sua stessa sopravvivenza.

La nascita della bioetica

Per affrontare questi complessi problemi, che mettono in gioco valori fondamentali quali, per esempio, il diritto alla vita, la libertà intellettuale, l'autonomia della ricerca scientifica, è nata una nuova branca dell'etica, denominata bioetica. Il termine si è affermato dal 1971, grazie a un libro del medico statunitense V.R. Potter, Bioetica: un ponte per il futuro, e alla fondazione a Washington dell'Istituto Kennedy per lo studio della riproduzione umana e di bioetica. Da quel momento il concetto si è diffuso al punto che oggi in molte università esiste un insegnamento di bioetica.

Il ruolo della bioetica secondo Potter

Secondo Potter le nuove conoscenze offerte dalla rivoluzione biotecnologica danno all'uomo, per la prima volta nella storia, la possibilità di lavorare per la «sopravvivenza dell'umanità e per il miglioramento della qualità della vita». Questo diviene l'imperativo morale che la scienza bioetica deve perseguire abbandonando tutti i pregiudizi del passato: le conoscenze scientifiche dovrebbero perciò indicare quali sono i nuovi valori etici da realizzare.

Questo modo di concepire il rapporto tra scienza ed etica è assai diffuso anche nell'opinione comune; ma esso appare immediatamente inaccettabile se si pensa che teorie scientifiche o pseudoscientifiche potrebbero giustificare, come è successo nella storia, l'eliminazione di parte dell'umanità per la qualità della vita della rimanente parte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione dell'uomo e della natura secondo il testo?
  2. Il testo descrive l'uomo come parte integrante della natura, ma anche come un "animale culturale" che manipola l'ambiente a suo favore, sottolineando la necessità di riconoscere i limiti per salvaguardare la sopravvivenza umana.

  3. Come è nata la bioetica e qual è il suo scopo principale?
  4. La bioetica è nata come una nuova branca dell'etica per affrontare problemi complessi legati a valori fondamentali. È stata introdotta nel 1971 da V.R. Potter e mira a utilizzare le conoscenze biotecnologiche per la sopravvivenza dell'umanità e il miglioramento della qualità della vita.

  5. Quali sono le critiche al rapporto tra scienza ed etica secondo il testo?
  6. Il testo critica l'idea che le teorie scientifiche possano giustificare l'eliminazione di parte dell'umanità per migliorare la qualità della vita della restante parte, sottolineando che questo approccio è inaccettabile.

Domande e risposte

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