Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La partecipazione spontanea degli Stati alle regole internazionali può venire meno, richiedendo l'esecuzione forzata delle norme.
  • L'autotutela consente agli Stati di promuovere unilateralmente l'esecuzione coercitiva delle norme internazionali, spesso favorendo i Paesi economicamente più forti.
  • Negli ordinamenti nazionali, l'esecuzione coercitiva è soggetta a controllo giurisdizionale, mentre nell'ordinamento internazionale mira a imporre regole accertate.
  • Le contromisure sono sanzioni economiche considerate lecite se adottate in risposta a illeciti precedenti da parte di un altro Stato.
  • Le ritorsioni sono azioni non amichevoli, come l'interruzione dei rapporti diplomatici, che non violano il diritto internazionale.

Esecuzione delle sentenze internazionali nell’ordinamento italiano e contromisure

Nella maggior parte dei casi, gli Stati destinatari delle regole internazionali partecipano alla loro formazione in maniera spontanea. A volte, però, questa spontaneità viene meno e per questo è necessario ricorrere all’esecuzione forzata delle regole internazionali.
Spesso, la violazione di una disposizione giuridica internazionale dipende solo dall’incapacità tecnica o amministrativa di osservarla.

Pertanto, la dottrina internazionale mira a promuovere l’osservanza spontanea e agevole del diritto.
In particolare, negli ordinamenti nazionali vige il principio dell’autotutela: in virtù di questo criterio, ogni Stato può promuovere unilateralmente l’esecuzione coercitiva delle norme internazionali. Questa prerogativa, tuttavia, rischia spesso di minare le relazioni internazionali favorendo gli Stati economicamente più forti. Solo i Paesi più stabili, infatti, dispongono delle risorse necessarie per imporre l’esecuzione coattiva delle norme di diritto internazionale.
Negli ordinamenti interni, la funzione di attuazione coercitiva del diritto viene sottoposta a un attento controllo giurisdizionale. In particolare, il procedimento di esecuzione forzata mira ad accertare l’applicazione di regole e fatti. Nell’ordinamento internazionale, invece, le misure di attuazione coercitiva mirano a imporre le regole di condotta accertate e interpretate.

Secondo il principio dell’autotutela, gli stati possono imporre l’attuazione coercitiva delle norme internazionali tramite l’adozione di contromisure, dette sanzioni se hanno natura economica.
Le contromisure si distinguono dalle ritorsioni:
- le prime si configurano come violazioni del diritto, considerate lecite se adottate in risposta a precedenti illeciti commessi da uno stato danneggiante;
- le ritorsioni, invece, sono comportamenti non amichevoli e svantaggiosi adottati, senza violare il diritto, in risposta ad atteggiamenti altrettanto illeciti commessi dallo stato danneggiante (ne è un esempio l’interruzione dei rapporti diplomatici con uno stato).

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