Concetti Chiave
- Dal XVIII secolo, l'analisi fiscale ha seguito le innovazioni scientifiche sviluppate da economisti come Ricardo, Mill e Edgeworth.
- Antonio De Viti De Marco è considerato un fondatore della finanza pubblica teorica, con opere come "Primi principi dell’economia finanziaria".
- De Viti De Marco fu deputato radicale e si dimise dall'università per il suo rifiuto di giurare fedeltà al regime fascista.
- Economisti italiani come Ugo Mazzola ed Enrico Barone contribuirono significativamente alla teoria finanziaria e delle imposte alla fine del XIX secolo.
- Knut Wicksell, economista svedese, è noto per la sua opera del 1896 su un nuovo principio di giusta tassazione.
Eminenti studiosi di economia a partire dal XVIII secolo
A partire dal XVIII secolo, l’analisi fiscale ha percorso, e qualche volta preceduto, lo stesso cammino delle innovazioni scientifiche sviluppate da grandi economisti: – come gli inglesi David Ricardo (Principi di Economia politica e Tassazione del 1817), John Stuart Mill (Principi di Economia politica del 1848), F.Y. Edgeworth (Teoria pura della tassazione del 1897); – l’austriaco Emil Sax (Principi teoretici di Economia dello Stato del 1887); – gli italiani Antonio De Viti De Marco (Il carattere teorico dell’economia finanziaria del 1888), Ugo Mazzola (I dati scientifici della finanza pubblica del 1890), Enrico Barone (Di alcuni teoremi fondamentali per la teoria matematica delle imposte del 1899).
De Viti De Marco nacque nel 1858 in provincia di Lecce, fu professore all’Università «La Sapienza» di Roma, prima di Economia politica (dal 1883) e poi di Scienza delle finanze dal 1887.
Fu deputato radicale dal 1900 al 1921 e in seguito al giuramento di fedeltà preteso nel 1931 dal regime fascista (rifiutato da 12 docenti universitari), egli si dimise dalla cattedra universitaria, pur se non obbligato al giuramento perché fuori ruolo; morì a Roma nel 1943; – il grande economista svedese Knut Wicksell, autore nel 1896 del fondamentale Un nuovo principio di giusta tassazione.