Concetti Chiave
- Nei comuni con meno di 15.000 abitanti, ogni candidato sindaco è collegato a una sola lista e vince chi ha più voti, eleggendo due terzi dei consiglieri della sua lista.
- Il voto di preferenza è possibile, ma la doppia preferenza di genere è prevista solo nei comuni con più di 5.000 abitanti.
- La riduzione del numero di consiglieri comunali dal 2011 ha alzato la soglia di voti necessaria per ottenere un seggio.
- Le elezioni del Parlamento europeo in Italia si basano su un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento del 4%.
- I candidati al Parlamento europeo devono rispettare la parità di genere nelle liste, e l'elettore può esprimere fino a tre preferenze di sesso diverso.
Elezioni nei comuni minori
Nei comuni minori, cioè con meno di 15000 abitanti, ciascun candidato sindaco è collegato a una lista sola; si vota in un solo turno; il candidato che prende più voti è eletto e ciò comporta l’elezione dei due terzi dei consiglieri fra i candidati della sua lista; gli altri seggi sono ripartiti, in proporzione ai voti ricevuti, fra le altre liste; c’è il voto di preferenza (ma la doppia preferenza di genere c’è solo nei comuni sopra i 5.000 abitanti).
Circoscrizioni e statuti comunali
Quanto alle circoscrizioni, previste solo nei comuni molto grandi, le modalità di elezione dei relativi consigli sono affidate dalla legge allo statuto del comune: in mancanza si applicano le norme relative ai comuni con più di 15.000 abitanti. Va infine osservato che la riduzione del numero dei consiglieri comunali, attuata a partire dal 2011, finisce per sortire un indiretto effetto di sbarramento in quanto con meno eligendi sale automaticamente la percentuale minima di voti necessari a conseguire almeno un eletto.
Elezioni del Parlamento europeo
Diverse sono invece le modalità di elezione del Parlamento europeo. La legge elettorale italiana per il Parlamento europeo è la meno recente fra le leggi elettorali vigenti nel nostro ordinamento (l. 24 gennaio 1979, n. 18). Ed è quella che più si avvicinava a una legge elettorale proporzionale pura, che consentiva anche a liste con meno dell’1% dei voti di ottenere un seggio. Dal 2009 non è più così, perché è stata introdotta una significativa soglia di sbarramento.
La formula funziona in questo modo:
- i seggi da assegnare sono 76, ripartiti in cinque grandi circoscrizioni pluriregionali (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole) con un numero di abitanti assai diverso l’una dall’altra; è possibile candidarsi nella stessa lista anche in tutte le circoscrizioni;
- in ciascuna lista circoscrizionale i candidati dello stesso sesso non possono superare la metà e i primi due in ordine di lista devono essere un uomo e una donna o viceversa;
- si applica la formula del quoziente naturale e dei più alti resti, non però circoscrizione per circoscrizione, ma al complesso dei voti ottenuti sul piano nazionale dalle varie liste e ciascuna lista deve ottenere almeno il 4% per partecipare al riparto dei seggi;
- l’elettore può esprimere fino a tre preferenze, ma se ne utilizza più di una queste devono essere espresse per candidati di sesso diverso.
Domande da interrogazione
- Qual è il sistema di elezione nei comuni con meno di 15000 abitanti?
- Come funziona l'elezione del Parlamento europeo in Italia?
- Quali sono le regole per esprimere le preferenze nelle elezioni europee?
Nei comuni con meno di 15000 abitanti, ogni candidato sindaco è collegato a una sola lista e si vota in un solo turno. Il candidato con più voti viene eletto, e due terzi dei consiglieri sono scelti dalla sua lista. Gli altri seggi sono distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.
L'elezione del Parlamento europeo in Italia si basa su una legge elettorale proporzionale con una soglia di sbarramento del 4%. I seggi sono distribuiti in cinque circoscrizioni pluriregionali, e i candidati devono rispettare la parità di genere nelle liste.
Gli elettori possono esprimere fino a tre preferenze, ma se ne utilizzano più di una, devono essere per candidati di sesso diverso.