Concetti Chiave
- Il superamento del periodo di comporto può portare al licenziamento del lavoratore, mentre un licenziamento durante il comporto è nullo se legato alla malattia.
- Se il licenziamento avviene per motivi diversi dalla malattia, è inefficace fino alla fine della malattia, salvo per giusta causa che ha effetto immediato.
- I lavoratori autonomi possono richiedere una sospensione del rapporto di lavoro in caso di malattia o infortunio, fino a un massimo di 180 giorni.
- Durante il comporto, la retribuzione del lavoratore malato o infortunato potrebbe non coprire il 100% dello stipendio, con possibili periodi di carenza iniziali.
- I lavoratori pubblici ricevono il trattamento economico fondamentale nei primi 10 giorni di malattia, con possibili eccezioni per gravi patologie nei contratti collettivi.
Eccedenza del comporto lavorativo
Il lavoratore che prolunga l’assenza oltre la soglia del comporto consentito può essere licenziato, con preavviso, per superamento del comporto. Se, invece, il licenziamento sopraggiunge a comporto ancora pendente si configurano due ipotesi:
a) se il licenziamento È previsto in relazione alla malattia, ad esempio per un erroneo calcolo del comporto, esso si considera nullo;
b) se il licenziamento è irrogato per motivi diversi dalla malattia, esso è inefficace fino a quando questa perdura.
La legge ammette una forma di comporto particolare a favore del lavoratore autonomo continuativo in malattia o infortunio. Tali eventi non determinano l'estinzione del rapporto di lavoro, la cui esecuzione rimane sospesa, su richiesta del lavoratore, per un periodo non superiore a 180 giorni, fatto salvo il venir meno dell'interesse del committente.
In generale, il lavoratore infortunato o in malattia ha diritto alla retribuzione, che però non è sempre pari al 100% dello stipendio per tutta la durata del comporto. Talvolta, ad esempio, può essere prevista una scopertura retributiva (periodo di carenza) nei primi giorni di malattia.
Ai lavoratori pubblici la legge riconosce il trattamento economico fondamentale, con esclusione di ogni indennità accessoria, nei primi 10 giorni della malattia. I contratti collettivi, però, possono prevedere eccezioni per le assenze dovute a infortunio, ricovero ospedaliero o gravi patologie che richiedono terapie salvavita. Il lavoratore autonomo, invece, non ha diritto ad alcun corrispettivo: egli è tutelato solo tramite la sospensione del proprio rapporto di lavoro. Per l'intera durata della malattia o dell'infortunio, almeno, egli non deve versare i contributi previdenziali all'Inps..
Domande da interrogazione
- Cosa accade se un lavoratore prolunga l'assenza oltre il periodo di comporto consentito?
- Quali sono le eccezioni al licenziamento durante il periodo di malattia?
- Quali diritti economici ha un lavoratore in malattia o infortunio?
Il lavoratore può essere licenziato con preavviso per superamento del comporto. Se il licenziamento avviene mentre il comporto è ancora pendente, può essere considerato nullo o inefficace a seconda delle circostanze.
Il licenziamento per giusta causa ha efficacia immediata e prevale sulla malattia. Inoltre, i contratti collettivi possono prevedere eccezioni per assenze dovute a infortunio, ricovero ospedaliero o gravi patologie.
Il lavoratore ha diritto alla retribuzione, che può non essere pari al 100% dello stipendio. I lavoratori pubblici ricevono il trattamento economico fondamentale nei primi 10 giorni, mentre i lavoratori autonomi non ricevono corrispettivi ma possono sospendere il rapporto di lavoro.