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Concetti Chiave

  • La ditta è il nome usato dall'imprenditore per la sua attività, con varianti come ragione sociale e denominazione sociale a seconda del tipo di impresa.
  • L'insegna identifica i locali dell'azienda e può essere nominativa, figurativa o mista, con requisiti di liceità e novità che garantiscono l'esclusività d'uso.
  • Il marchio distingue i prodotti dell'azienda, con requisiti di originalità e protezione legale se registrato, inclusi diritti di esclusività e risarcimenti in caso di contraffazione.
  • Il marchio può essere trasferito o concesso in licenza e può perdersi per non utilizzo, scadenza della registrazione, trasferimento o volgarizzazione.
  • Gli elementi di ditta, insegna e marchio servono a definire l'identità e l'unicità dell'impresa e dei suoi prodotti sul mercato.

Indice

  1. Tipi di nomi per imprenditori
  2. Uso esclusivo e trasferimento della ditta
  3. Requisiti e priorità dell'insegna
  4. Diritti e trasferimento del marchio
  5. Perdita del marchio

Tipi di nomi per imprenditori

Nome sotto il quale l’imprenditore svolge la sua attività:

- Ditta, per imprese individuali;

- Ragione sociale, per società di persone;

- Denominazione sociale, per società di capitali.
Requisiti essenziali:

- Verità, deve contenere il cognome o la sigla dell’imprenditore;

- Novità, non deve essere uguale a uno di un’altra azienda operante nel mercato;

- Liceità, deve essere lecita e conforme alla legge.

Uso esclusivo e trasferimento della ditta

L’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo della ditta prescelta.

Non può essere trasferita separatamente dall’azienda.
L’insegna serve per individuare i locali nei quali si trova l’azienda.

Può essere:

- Nominativa, costituita da parole;

- Figurativa, costituita da disegni e figure;

- Mista, costituita sia da parole che da figure.

Requisiti e priorità dell'insegna

La priorità d’uso dell’insegna comporta l’esclusività d’uso (si ottiene con l’utilizzo e non con iscrizione nel registro delle imprese). I requisiti essenziali sono la liceità e la novità.
Contraddistingue il prodotto dell’azienda dagli altri e può coincidere con la ditta.

Oltre ai requisiti essenziali della ditta ha anche l’originalità (= diversità rispetto all’accezione generica del prodotto).

- In base alla natura dell’attività: marchio di fabbrica o marchio di commercio;

- In base al numero di marchi utilizzati: marchio generale o marchi speciali;

- In base alla capacità distintiva: marchio forte o marchio debole.

Diritti e trasferimento del marchio

Il marchio registrato dà diritto all’uso esclusivo su tutto il territorio; altrimenti si ha solo la tutela del preuso. In caso di contraffazione il titolare del marchio ha diritto al risarcimento del danno.

Il marchio può essere trasferito a titolo originale con la cessione o concesso in godimento temporaneo con la licenza.

Perdita del marchio

Il marchio si può perdere per:

- Trasferimento ad un altro imprenditore;

- Scadenza della registrazione;

- Il non uso per cinque anni consecutivi;

- La rinuncia da parte dell’avente diritto;

- La volgarizzazione, quando il prodotto diventa così popolare e diffuso che il suo marchio diviene l’accezione generica del prodotto: es. aspirina.


Domande da interrogazione

  1. Quali sono i requisiti essenziali per la scelta di una ditta?
  2. I requisiti essenziali per la scelta di una ditta includono la verità, la novità e la liceità. La ditta deve contenere il cognome o la sigla dell’imprenditore, non deve essere uguale a quella di un’altra azienda operante nel mercato e deve essere conforme alla legge.

  3. Qual è la differenza tra un'insegna nominativa e una figurativa?
  4. Un'insegna nominativa è costituita da parole, mentre un'insegna figurativa è costituita da disegni e figure. Esiste anche un'insegna mista, che combina parole e figure.

  5. Come si può perdere il diritto su un marchio registrato?
  6. Il diritto su un marchio registrato può essere perso per trasferimento ad un altro imprenditore, scadenza della registrazione, non uso per cinque anni consecutivi, rinuncia da parte dell’avente diritto o volgarizzazione del marchio.

Domande e risposte

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