Concetti Chiave
- La revoca di un socio in una società di persone richiede consenso unanime, sia per amministratori nominati tramite contratto sociale che tramite atto separato.
- Gli amministratori devono rispettare le norme sul mandato, essendo solidalmente responsabili verso la società, salvo dimostrazione di assenza di colpa.
- L'azione di responsabilità contro gli amministratori ha un termine di prescrizione di 5 anni.
- Divisione degli utili avviene dopo l'approvazione del rendiconto, a differenza delle società di capitali dove è necessaria una deliberazione assembleare.
- Guadagni e perdite sono proporzionali ai conferimenti; in assenza di accordo, un giudice o terzo può stabilire la divisione, impugnabile entro 3 mesi.
Disciplina sulla revoca nelle società di persone
La disciplina della società di persone ammette la possibilità di revocare uno solo dei soci. Se la revoca riguarda un amministratore nominato mediante contratto sociale è richiesto il consenso unanime di tutti i soci; gli amministratori nominati mediante atto separato possono essere revocati applicando le norme sul mandato (sempre consenso unanime dei soci, cioè dei mandatari).
I diritti e gli obblighi degli amministratori sono regolati dalle norme sul mandato.
L’azione di responsabilità contro gli amministratori si prescrive in 5 anni.
Ogni socio riceve la sua parte di utili dopo l’approvazione del rendiconto. Questa è una grande differenza rispetto alle società di capitali, in cui la ripartizione degli utili avviene solo dopo una deliberazione a maggioranza da parte dell’assemblea. Il rendiconto è tipico delle società di persone; quelle di capitali producono invece il bilancio. Solo quest’ultimo deve essere iscritto nel registro delle imprese.
Guadagni e perdite spettanti ai soci sono proporzionali ai conferimenti. Se il conferimento non è determinato nel contratto, guadagni e perdite sono statuiti dal giudice o da un terzo, la cui decisione è impugnabile entro 3 mesi. È nullo ogni patto leonino, ma non il contratto sociale;