ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • I giusnaturalisti del Seicento sostengono l'esistenza di un diritto naturale basato sulla ragione e condiviso universalmente.
  • Il diritto naturale è visto come preesistente e fondato su leggi di natura che l'uomo può comprendere usando la ragione.
  • Jean-Jacques Rousseau propone di basare il contratto sociale sul diritto naturale per regolare la convivenza pacifica.
  • Il positivismo giuridico, fondato da Thomas Hobbes, considera il diritto come un sistema di norme statali necessarie per evitare il caos sociale.
  • Il positivismo giuridico ha portato a giustificazioni di crimini in nome dell'obbedienza alle leggi dello Stato.

Diritto naturale e diritto positivo

L'esistenza di un diritto naturale, che nel richiamo fatto al romanzo di Defoe accomuna Robinson e Venerdi', viene sostenuta, a partire dalla metà del Seicento, dai pensatori del giusnaturalismo (dai termini latini jus, "diritto", e natura). Secondo i giusnaturalisti esiste un sistema di regole naturalmente percepite e condivise dagli esseri umani che, attraverso l'uso della ragione, sono in grado di comprendere quali valori stanno alla base della convivenza civile.
Il diritto naturale é preesistente alle norme giuridiche prodotte dalle società ed é costituito dal comlplesso delle regole di comportamento dettate dalla ragione umana.
Il giusnaturalismo riconosce il fondamento del diritto nelle leggi di natura e ha una visione "ottimistica" dell'uomo che, attraverso la ragione, puo' scegleire di comportarsi secondo giustizia.
Partendo da questi presupposti, il filosofo illuminista Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) sostenne la necessità di porre il diritto naturale alla based del contratto sociale, cioé di quel libero accordo tra gli uomini che, limitando in parte la propria libertà individuale, stabiliscono le regole per la convivenza pacifica.
In una prospettiva diversa al diritto naturale si muove l'analisi del positivismo giuridico, che pone le sue radici nell'opera del filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679).
Il positivismo giuridico fonda il diritto esclusivamente sul sistema di norme imposte dallo Stato, escludendo che l'uomo possa agire spontaneamente secondo giustizia.
Secondo questa prospettiva l'uomo é incapace di vivere libero senza porsi in una guerra continua con i propri simili e l'unica soluzione per porre fine a tale condizione é sottomettersi allo Stato e alle sue leggi, trovando solo in esse il fondamento della giustizia.
Questa impostazione giuridica e istituzionale ha portato, nelle diverse epoche storiche, anche a degenerazioni, fra cui la giustificazione di gravi crimini in nome della necessità di obbedire alle leggi dello Stato.

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