Concetti Chiave
- L'Articolo 9 della Carta UE garantisce a ogni cittadino dell'Unione Europea il diritto di sposarsi e formare una famiglia.
- La riforma del diritto di famiglia del 1975 ha eliminato la figura del marito come capo della famiglia, promuovendo l'uguaglianza tra coniugi.
- La vita familiare deve essere guidata dalla collaborazione e dalla reciprocità, con entrambi i coniugi che concordano le decisioni familiari.
- Il matrimonio è riconosciuto dalla Repubblica Italiana come fondamento della famiglia, che è vista come una società naturale.
- Il matrimonio canonico produce effetti civili solo se registrato formalmente presso le autorità civili, su richiesta degli sposi.
Art.9 Carta UE: ogni cittadino dell’UE ha il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia.
La parità tra uomo e donna deve esser realizzata anche nella famiglia.
Riforma del diritto di famiglia
Prima della riforma del diritto di famiglia (19 maggio 1975), il marito era a capo della famiglia e la donna doveva assumere il cognome dell’uomo, e seguirlo ovunque stabilisse la sua residenza.
La riforma del 1975 ha stabilito che:
- Il marito non è più il capo della famiglia;
- Entrambi i coniugi devono concordare l’indirizzo della vita familiare;
- La fedeltà coniugale deve essere reciproca;
- La famiglia si basa sulla collaborazione dei coniugi;
- La moglie aggiunge il cognome del marito al suo.
In caso di disaccordo il giudice stabilisce quale parere prevale.
Norme sulla famiglia in Italia
Art.29 Cost: la Repubblica riconosce i diritto della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
E’ considerata una conseguenza naturale della struttura sociale (stampo cattolico).
L’unica famiglia “legittima” è considerata quella del matrimonio, non si tiene conto della convivenza.
Il matrimonio in Chiesa produce effetti civili se il parroco trasmette l’atto in comune (sotto volere degli sposi). Il matrimonio canonico diventa civile. (-> il vedovo perde la pensione del marito defunto e non deposita l’atto).