Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'autonomia dei contraenti nella determinazione del prezzo viene limitata quando beni essenziali per l'interesse pubblico sono in gioco.
  • Lo Stato può intervenire per calmierare i prezzi di beni indispensabili, come i dispositivi di protezione individuale durante il Coronavirus.
  • In ambito lavorativo, il diritto a una retribuzione equa è sancito per garantire un'esistenza dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia.
  • La legge sull'equo canone del 1978 ha regolato i contratti di locazione per bilanciare gli interessi di locatori e conduttori.
  • Queste misure legali sono esempi di regolamentazione esterna per garantire equilibrio tra le parti nei contratti.

Indice

  1. Autonomia limitata nella determinazione del prezzo
  2. Equilibrio nelle retribuzioni lavorative
  3. Legge sull'equo canone del 1978

Autonomia limitata nella determinazione del prezzo

L’autonomia dei contraenti in merito alla determinazione del pretium non è sempre garantita: in particolare, essa viene meno dinanzi a situazioni in cui uno o più beni divengono indispensabili per tutelare interessi di ordine pubblico. È il caso della vendita dei dispositivi di protezione individuale per arginare il contagio da Coronavirus: lo Stato è intervenuto per calmierare i prezzi, così da garantire a tutti la possibilità di acquistare tali prodotti di primaria importanza.

Equilibrio nelle retribuzioni lavorative

La necessità di regolare dall’esterno l’equilibrio fra le controprestazioni emerge anche in ambito lavoristico: in questo ambito è stato sancito il diritto del lavoratore subordinato a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza dignitosa (art. 36 Cost.).

Legge sull'equo canone del 1978

Un altro esempio di equilibrio contrattuale eteroregolato ha riguardato la legge sul c.d. equo canone nella locazione di immobili del 1978.

La legge impose un tetto massimo oltre cui la locazione ad uso abitativo non poteva andare, bilanciando in questo modo gli interessi antagonistici delle parti: quello del locatore di ottenere un profitto; quello del conduttore di esercitare il diritto di abitazione senza subire un sacrificio economico eccessivo.

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