Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'indebitamento è sia un'entrata che una spesa per lo Stato, poiché le risorse finanziarie ottenute devono essere restituite con interessi.
  • Il rischio di insolvenza costringe lo Stato a offrire interessi più alti, creando un circolo vizioso di debito crescente.
  • Le entrate correnti dello Stato derivano da entrate tributarie ed extratributarie, che includono tasse e sanzioni.
  • Le entrate straordinarie, come la vendita di beni, vengono utilizzate solo in situazioni di grave crisi finanziaria.
  • Il debito può essere visto come entrata o spesa, a seconda che lo Stato sia creditore o debitore.

Debito come entrata e spesa

L’indebitamento deve essere considerato allo stesso tempo come un’entrata e una spesa: nel momento in cui lo richiede, infatti, lo Stato reperisce risorse finanziarie che, però, dovrà rimborsare in seguito, lo stesso anno (e in questo caso si parla di «debito fluttuante) o entro un termine ulteriormente dilatato. A prescindere dal momento in cui il saldo è effettuato, alla somma inizialmente ricevuta dovrà aggiungersi un tasso di interesse e ciò declina il debito come spesa, oltre che come entrata.
Se lo stato rischia di essere insolvente deve riconoscere un interesse maggiore ai mutuanti; ciò crea un circolo vizioso, perché più aumenta la percezione di insicurezza che i mercati di capitali emanano, maggiore sarà la garanzia economica di cui lo Stato, già indebitato, dovrà farsi carico.

Nell’ambito della grave crisi sanitaria causata dal diffondersi della pandemia da nuovo Coronavirus (Sars-cov-2), ad esempio, lo Stato italiano dovrà probabilmente far fronte a costi estremamente ingenti per sostenere i numerosi prestiti di cui avrà senz’altro bisogno.

Il reperimento delle risorse finanziarie che lo Stato può ottenere, però, dipende anche dalle cosiddette «entrate correnti», cioè legate alla podestà impositiva rivolta ai cittadini, noti sotto questo profilo come «contribuenti». Le entrate correnti, cioè volte all’autofinanziamento dello stato, comprendono due voci: entrate tributarie ed extratributarie. Le prime comprendono le tasse canoniche imposte a tutti i contribuenti; le seconde, invece, derivano dall’applicazione di sanzioni amministrative (multe) o penali (ammende, ad esempio quella prevista ex art. 650 del Codice penale).
A queste tipologie si affiancano entrate di tipo straordinario, ad esempio quelle derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali. Si tratta di un mezzo finanziario a cui non si ricorre spesso, solo in situazioni di seria ed estrema crisi.
Il debito, per questo motivo, può essere considerato come fonte di entrate oppure come onere di spese, dipende il punto di vista di chi percepisce o paga il suddetto debito: gli stati che assumono e adottano le obbligazioni finanziarie diversano creditori, acquisendo il debito come entrata; quello le cui obbligazioni sono assunte e adottate, viceversa, percepirà il debito come spesa.

Domande da interrogazione

  1. Come viene considerato l'indebitamento dallo Stato?
  2. L'indebitamento è considerato sia come un'entrata che come una spesa, poiché lo Stato ottiene risorse finanziarie che dovrà rimborsare con interessi.

  3. Quali sono le conseguenze di un aumento della percezione di insicurezza nei mercati di capitali?
  4. Un aumento della percezione di insicurezza costringe lo Stato a riconoscere un interesse maggiore ai mutuanti, creando un circolo vizioso di indebitamento.

  5. Quali sono le fonti di entrate correnti dello Stato?
  6. Le entrate correnti dello Stato includono entrate tributarie, come le tasse, ed entrate extratributarie, come le sanzioni amministrative e penali.

Domande e risposte

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