Concetti Chiave
- La contrattazione collettiva nel settore privato è regolata dal diritto comune senza una legge specifica, a causa della mancata attuazione dell'art. 39 Costituzione.
- I contratti collettivi mirano a stabilire standard retributivi minimi inderogabili tra lavoratori e datori di lavoro, due soggetti di diritto privato.
- I contratti individuali di lavoro devono rispettare i limiti legali e quelli definiti dalla contrattazione collettiva.
- La forma scritta dei contratti collettivi è preferibile, poiché devono essere depositati presso l'archivio CNEL.
- L'interpretazione dei contratti collettivi si basa sul Codice civile, cercando la comune intenzione delle parti oltre il significato letterale.
Indice
Contrattazione collettiva nel settore privato
La contrattazione collettiva di diritto comune è valida nel settore privato. La categoria comprende tutti i CCNL stipulati a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Essi sono detti di diritto comune per segnalare che la loro disciplina deve essere rinvenuta nel diritto privato; infatti non esiste nessuna legge che li regoli: ciò è dovuto alla mancata attuazione dell’art. 39 Cost.
Obiettivi del contratto collettivo
Il contratto collettivo mira a predeterminare il contenuto normativo dei patti individuali stipulati fra lavoratore e datore di lavoro: si tratta di due soggetti di diritto privato fra loro contrapposti. L’obiettivo primario è fissare standard minimi inderogabili in materia retributiva.
In sostanza, il contratto individuale di lavoro deve tener conto dei limiti imposti in primis dalla legge e, quindi, dalla contrattazione collettiva. Questa diviene inderogabile al momento in cui il lavoratore conferisce il potere di rappresentanza volontaria al sindacato (tramite l’iscrizione).
Caratteristiche dei contratti collettivi
Anche se non esiste una disciplina legale che disciplini in modo univoco i contratti collettivi di diritto comune, nel corso del tempo essi hanno gradualmente acquisito alcune caratteristiche ricorrenti, dunque tipiche. La prima è la forma: agli stipulanti è lasciata ampia libertà in proposito, ma la forma scritta è preferibile perché la legge richiede che i CCNL vengano depositati presso l’archivio CNEL.
La tipicità riguarda anche l’interpretazione: dato che i CCNL sono contratti di diritto comune, la loro analisi deve essere basata sulle norme del Codice civile. In particolare, l’art. 1362 stabilisce che «nell’interpretare il contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti, non limitandosi al solo senso letterale delle parole. L’intenzione può essere determinata valutando il comportamento complessivo adottato dai contraenti».
Quando il contenuto del documento è chiaro e preciso, la giurisprudenza adotta il criterio letterale (interpretazione soggettiva).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della contrattazione collettiva nel settore privato?
- Qual è l'obiettivo principale del contratto collettivo?
- Quali sono le caratteristiche tipiche dei contratti collettivi?
La contrattazione collettiva nel settore privato è valida e si basa sul diritto comune, poiché non esiste una legge specifica che la regoli, a causa della mancata attuazione dell'art. 39 Cost.
L'obiettivo principale del contratto collettivo è predeterminare il contenuto normativo dei patti individuali tra lavoratore e datore di lavoro, fissando standard minimi inderogabili in materia retributiva.
I contratti collettivi di diritto comune hanno acquisito caratteristiche tipiche come la preferenza per la forma scritta e l'interpretazione basata sulle norme del Codice civile, in particolare l'art. 1362, che richiede di indagare la comune intenzione delle parti.