Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'articolo 53 della Convenzione di Vienna dichiara nulli i trattati in conflitto con le norme perentorie del diritto internazionale, conosciute come ius cogens.
  • Le norme imperative sono riconosciute dall'intera comunità internazionale e tutelano valori universali come la pace e la dignità umana.
  • La violazione di norme ius cogens comporta una violazione del diritto indivisibile, senza possibilità di giustificazione.
  • L'articolo 34 della Convenzione di Vienna limita i trattati agli stati ratificanti, ma stati terzi possono acquisire diritti e obblighi con consenso.
  • I trattati possono vincolare stati terzi se coincidono con consuetudini internazionali, come indicato in precedenti legali storici.

Indice

  1. Definizione di trattato nullo
  2. Norme imperative e diritto cogente
  3. Responsabilità e applicabilità dei trattati

Definizione di trattato nullo

L’articolo 53 della Convenzione di Vienna definisce «nullo» qualsiasi trattato che, al momento della sua conclusione, è in conflitto con le norme del diritto generale internazionale, perentorie e inderogabili, dunque con il diritto cogente. Sono imperative tutte le norme che tutelano i valori universali e indivisibili della comunità internazionale: la pace; la dignità umana; l’uguaglianza, ecc.

Norme imperative e diritto cogente

La Convenzione di Vienna non indica esplicitamente le norme imperative: essa si limita a definire tali le disposizioni il cui carattere inderogabile venga riconosciuto dall’intera comunità internazionale. La violazione di tali obblighi (definiti «erga omnes») comporta la contestuale violazione del diritto indivisibile.

In molti casi tali obblighi possono essere ricavati dalla prassi internazionale: nell’ambito della sentenza Nicaragua contro USA, ad esempio, la CIG consolidò il carattere perentorio e inderogabile del divieto relativo all’uso della forza.

Responsabilità e applicabilità dei trattati

L’articolo 26 del progetto sulla responsabilità internazionale degli stati prevede che nessun atto o fatto possa giustificare una violazione di una norma di diritto cogente.

L’articolo 34 della Convenzione di Vienna limita l’applicabilità dei trattati ai soli stati ratificanti. Dietro previo consenso, tuttavia, persino stati terzi possono acquisire diritti e obblighi derivanti dal suddetto trattato: per l’acquisto di diritti il consenso dei terzi si ritiene presunto (art. 35) ed è in qualsiasi momento discrezionalmente revocabile; l’assunzione di obblighi richiede invece la forma scritta (art. 36) e la revoca richiede il consenso sia degli stati parti del trattato che del terzo (art. 37).

Il contenuto del trattato vincola comunque gli stati terzi qualora esso coincida con una consuetudine (art. 38), principio invocato dalla Danimarca e dall’Olanda nella causa contro la Germania relativa alla delimitazione della piattaforma territoriale del mare del nord e sostenuto dalla CIG in via generale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la conseguenza di un trattato che entra in conflitto con lo ius cogens secondo la Convenzione di Vienna?
  2. Secondo l'articolo 53 della Convenzione di Vienna, un trattato in conflitto con le norme di diritto cogente è considerato nullo.

  3. Come possono gli stati terzi acquisire diritti e obblighi da un trattato secondo la Convenzione di Vienna?
  4. Gli stati terzi possono acquisire diritti con consenso presunto e obblighi con consenso scritto, come stabilito dagli articoli 35 e 36 della Convenzione di Vienna.

  5. In quali circostanze il contenuto di un trattato vincola anche gli stati terzi?
  6. Il contenuto di un trattato vincola gli stati terzi se coincide con una consuetudine, come indicato nell'articolo 38 della Convenzione di Vienna.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community