Concetti Chiave
- Il consortium ercto non cito era una comunione ereditaria tra fratelli nell'antica Roma, mantenendo indiviso il patrimonio alla morte del padre.
- Ogni fratello aveva la piena proprietà sull'intero patrimonio, potendo disporne come unico proprietario.
- L'istituzione permetteva anche la creazione di consorzi simili tra estranei tramite un'azione legale davanti al pretore.
- Il consortium, sia tra fratelli che tra estranei, scomparve in età repubblicana, ma ha influenzato il diritto di comproprietà moderno.
- Il diritto romano continua a influenzare le leggi odierne, specialmente in situazioni di comproprietà di beni mobili e immobili.
Concetto di contitolarità
Si parla di contitolarità di un diritto soggettivo quando esso appartiene a più titolari. La contitolarità di un diritto si verifica tanto nei diritti reali, quanto nelle obbligazioni e nelle successioni.
La contitolarità del diritto di proprietà sorse a Roma in seguito all’istituzione del consortium ercto non cito, di cui conosciamo le caratteristiche grazie al giurista Gaio, il quale ne fornì un’etimologia non da tutti accettata: «il consortium ercto non cito era quella comunione ereditaria tra fratelli che si veniva a creare alla morte del padre, per fare in modo che il patrimonio ereditario restasse indiviso fra di loro. Un consorzio di egual tipo lo si poteva costituire anche fra estranei: coloro che volevano avere la «medesima società» potevano ottenerla con un’apposita legge di azione davanti al pretore. Nel consorzio tra fratelli, ciascun fratello era titolare della piena proprietà sull’intero patrimonio, per cui avrebbe potuto disporne come se ne fosse stato l’unico proprietario. Ciò comportava che l’alienazione di un bene da parte di uno dei fratelli ne avrebbe determinato la fuoriuscita dal patrimonio comune e gli altri fratelli avrebbero perso ogni diritto su di essa».
Evoluzione storica e applicazioni
Gaio sottolinea come ogni titolare, ad esempio, potesse nuovamente dare libertà allo schiavo manomettendolo e rendendolo liberto nei confronti di tutti gli altri. Il consortium tra fratelli o tra estranei scomparve in età repubblicana. Sebbene tale istituto giuridico sia stato privato della rilevanza e del valore giuridico di cui godeva in epoca classica, esso trova persino oggi delle applicazioni pratiche in situazioni quali, ad esempio, la comproprietà di più persone su un bene, sia che si tratti di una cosa mobile che di una cosa immobile. Ciò consente di capire la grande importanza che il diritto oggi vigente attribuisce alle fonti del diritto romano.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la contitolarità di un diritto soggettivo?
- Qual era il ruolo del consortium ercto non cito a Roma?
- Qual è l'importanza attuale delle fonti del diritto romano in relazione alla contitolarità?
La contitolarità di un diritto soggettivo si verifica quando un diritto appartiene a più titolari, applicandosi sia nei diritti reali che nelle obbligazioni e successioni.
Il consortium ercto non cito era una comunione ereditaria tra fratelli che permetteva di mantenere indiviso il patrimonio ereditario alla morte del padre, consentendo a ciascun fratello di disporre del patrimonio come unico proprietario.
Le fonti del diritto romano sono ancora rilevanti oggi, poiché il concetto di contitolarità trova applicazioni pratiche moderne, come nella comproprietà di beni mobili e immobili.