Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il congedo obbligatorio di maternità richiede un certificato di gravidanza inviato telematicamente all'Inps, che deve essere inoltrato al datore di lavoro.
  • Le lavoratrici possono sospendere il lavoro due mesi prima del parto, estendibile fino a un mese con valutazione medica, e continuare il congedo per tre mesi dopo la nascita.
  • Durante il congedo, le lavoratrici ricevono un'indennità dall'Inps pari all'80% dello stipendio, con il restante 20% spesso coperto dal datore di lavoro.
  • Il congedo di maternità è disponibile anche per adozioni, con specifiche tempistiche basate sulla tipologia di adozione (nazionale o internazionale).
  • Il congedo di paternità è obbligatorio per quattro giorni, retribuito dall'Inps, con possibilità di un ulteriore giorno facoltativo, richiedendo preavviso scritto di 15 giorni al datore di lavoro.

Congedo di maternità e paternità

Affinché il congedo obbligatorio sia ufficializzato, è necessario che un medico del servizio sanitario nazionale invii all'Inps per via telematica il certificato di gravidanza, il quale deve indicare la data presunta del parto. A sua volta, l'Inps deve inoltrare il suddetto certificato al datore di lavoro.
Se le tre condizioni sopraindicate non sussistono, il congedo anticipato (o obbligatorio) non viene disposto.

In questo caso si applica il congedo ordinario: la lavoratrice è sospesa dal proprio impiego due mesi prima della data presunta del parto fino ha tre mesi dopo la nascita del figlio. Tuttavia, la lavoratrice può scegliere di protrarre il lavoro fino a un mese prima del parto, per poi fruire del mese non consumato a parto avvenuto. Questa fattispecie si può applicare solo se il medico specialista del SSN attesta che ciò non pregiudica la salute della madre e del nascituro.
Durante il periodo di congedo, la lavoratrice ha diritto a un'indennità a carico dell'Inps, pari all'80% della retribuzione; il restante 20% di solito viene integrato dal datore di lavoro. Il congedo di maternità della durata di cinque mesi spetta anche in caso di adozione o affidamento. In caso di adozione nazionale esso deve essere fruito entro cinque mesi dalla data di ingresso del minore; in caso di adozione internazionale, invece, il congedo può essere richiesto dal giorno dell’ingresso del minore in Italia.

Per quanto riguarda il lavoratore padre, generalmente egli non gode del congedo di maternità, fatte salve le ipotesi di decesso o grave infermità della madre. A differenza di quello spettante alla lavoratrice, però, il congedo di paternità non è obbligatorio.
Nel 2018 è stato previsto che, anche nel caso in cui la madre fruisca del congedo, il padre lavoratore ha l’obbligo di chiedere, entro i primi 5 mesi dalla nascita del figlio, un permesso di quattro giorni interamente retribuito dall’Inps. Egli può anche astenersi dal lavoro un ulteriore giorno, in sostituzione dell’ultimo giorno di congedo della madre. Il lavoratore deve comunicare per iscritto al proprio datore, con almeno 15 giorni di anticipo, le date in cui intende assentarsi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i requisiti per ufficializzare il congedo obbligatorio di maternità?
  2. È necessario che un medico del servizio sanitario nazionale invii all'Inps per via telematica il certificato di gravidanza con la data presunta del parto, e l'Inps deve inoltrare il certificato al datore di lavoro.

  3. Quali sono le opzioni di congedo per la lavoratrice in caso di gravidanza?
  4. La lavoratrice può essere sospesa dal lavoro due mesi prima del parto fino a tre mesi dopo, oppure scegliere di lavorare fino a un mese prima del parto e utilizzare il mese non consumato dopo la nascita, se autorizzato dal medico.

  5. Quali sono le disposizioni per il congedo di paternità?
  6. Il padre lavoratore ha l'obbligo di richiedere un permesso di quattro giorni retribuito dall'Inps entro i primi 5 mesi dalla nascita del figlio, e può astenersi un ulteriore giorno in sostituzione dell'ultimo giorno di congedo della madre, comunicando le date al datore con 15 giorni di anticipo.

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