Concetti Chiave
- Il giudice amministrativo può invalidare un regolamento se incoerente con una legge, grazie alla sua posizione subordinata.
- Storicamente, l'annullamento di atti da parte dei giudici era visto come una violazione del principio di separazione dei poteri.
- La disapplicazione si riferisce a singoli casi e non ha effetti generali, a differenza dell'annullamento che è valido erga omnes.
- La disapplicazione è ancora attuabile in ambito civile o penale, dove il giudice non può annullare il regolamento ma può ignorarlo per singoli casi.
- Gli effetti dell'annullamento si applicano sia a contrasti tra fonti primarie e costituzione, sia tra fonti secondarie e primarie.
Indice
Il rapporto tra regolamenti e leggi
Un problema rilevante nell’ambito della legittimità giuridica di una disposizione o di una norma è quello relativo al rapporto tra regolamenti del governo e legge: se un criterio del governo è incoerente con una legge, il giudice amministrativo (tar) può invalidare il regolamento in quanto fonte sotto ordinata.
Evoluzione storica dell'annullamento
L’annullamento di una fonte del diritto da parte di un giudice amministrativo non ha sempre seguito il procedimento attuale. Mentre oggi, se un regolamento contrasta una legge sopra ordinata, interviene il giudice per dichiararne l’illegittimità, in passato, l’idea che un giudice potesse annullare un atto proveniente da un altro organo dello Stato era considerata come una prevaricazione del principio di separazione dei poteri. In passato si presupponeva che l’atto amministrativo potesse essere modificato o revocato esclusivamente dalle competenti autorità amministrative.
Differenza tra annullamento e disapplicazione
Qualora venisse dimostrata l’illegittimità di una norma, il giudice poteva esclusivamente disapplicare il regolamento (non tenerne conto) per risolvere una controversia. Ogni cittadino che subisse nocumento a causa di una norma illegittima poteva chiederne la disapplicazione. Ciò rende evidente una differenza sostanziale tra annullamento e disapplicazione: la disapplicazione era riferita ai singoli casi, mentre l’annullamento, disposto dal tar, è esperibile erga omnes.
Disapplicazione nei giudizi civili e penali
La legge relativa alla disapplicazione di un regolamento non è stata totalmente superata: se l’illegittimità di un regolamento viene presentata davanti a un giudice civile o penale, egli, non avendo l’autorità di annullare il suddetto regolamento, può attuarne la disapplicazione caso per caso, affidandone l’eventuale annullamento esclusivamente al giudice amministrativo.
Effetti dell'annullamento
Gli effetti dell’annullamento valgono sia nel caso di un contrasto tra fonti primarie e costituzione, sia nel caso di una fonte secondaria rispetto a una fonte primaria.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto tra regolamenti e leggi secondo il testo?
- Come è evoluto storicamente il concetto di annullamento?
- Qual è la differenza tra annullamento e disapplicazione?
Il testo spiega che se un regolamento del governo è incoerente con una legge, il giudice amministrativo può invalidare il regolamento, poiché è considerato una fonte subordinata.
Storicamente, l'annullamento da parte di un giudice amministrativo non era accettato come oggi, poiché si riteneva che solo le autorità amministrative potessero modificare o revocare un atto, rispettando il principio di separazione dei poteri.
L'annullamento è un atto del giudice amministrativo che ha effetto erga omnes, mentre la disapplicazione si riferisce a singoli casi e può essere attuata da un giudice civile o penale senza annullare il regolamento.