Concetti Chiave
- Un atto normativo è valido se conforme alle norme che regolano la sua formazione e il suo contenuto, rispettando le procedure giuridiche e i limiti di competenza.
- L'abrogazione è l'effetto di un nuovo atto legislativo o regolamentare e opera dal momento della sua entrata in vigore (ex nunc).
- L'annullamento deriva da una sentenza giurisdizionale e si basa sui vizi preesistenti dell'atto, con effetto retroattivo (ex tunc).
- L'abrogazione presuppone che gli atti siano dello stesso rango, ma può avvenire anche per contrasto tra una norma legislativa e una costituzionale successiva.
- Il criterio di competenza regola la distribuzione delle materie tra leggi statali e regionali, come indicato dagli articoli 64 e 117 della Costituzione.
Invalidità e annullamento degli atti normativi
Un atto normativo è valido allorché sia conforme alle norme che ne disciplinano la formazione (validità formale) o ne vincolano il contenuto (validità materiale o sostanziale) . È valido se ha rispettato le norme sulla produzione giuridica (ad esem pio, per un atto legislativo, le procedure previste dall’art. 72 Cost.), se ha rispettato i limiti della propria competenza e se dalle sue disposizioni non si traggano norme in contrasto con altre norme gerarchicamente sovraordinate (quelle costituzionali o, per i regolamenti, quelle di legge), già presenti nell’ordinamento ovvero intervenute successivamente (in tal caso si parla di invalidità sopravvenuta).
Men tre l’abrogazione consegue all’esercizio di una funzione normativa ed è effetto di un successivo atto legislativo o regolamentare, l’annullamento è effetto di una sentenza, consegue cioè all’esercizio di una funzione giurisdizionale.
L’abrogazione, dunque, presuppone che gli atti contrastanti siano dello stesso rango. Ci possono però essere delle eccezioni. L’effetto abrogativo – come ipotizzò la Corte costituzionale nella sent. n. 1 del 1956, la sua prima – può infatti intervenire anche per un contra sto puntuale fra una disposizione legislativa e una norma costituzionale successivamente intervenuta.
Esempi di applicazione del criterio di competenza sono dati dall’art. 64 Cost. con riferimento alla disciplina dell’organizzazione e del funzionamento di ciascuna camera, vera e propria riserva di competenza a favore dei regolamenti parlamentari; e dall’art. 117 Cost., laddove esso individua le materie di competenza rispettivamente della legge statale e della legge regionale.