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Concetti Chiave

  • Il conflitto d'interessi nei funzionari pubblici può essere gestito eliminandolo, neutralizzandolo o rendendolo manifesto.
  • Eliminare il conflitto richiede che il funzionario scelga tra il ruolo pubblico e l'interesse privato.
  • Neutralizzare il conflitto comporta obblighi di astensione, accompagnati da sanzioni, per chi si trova in tale situazione.
  • Rendere manifesto il conflitto significa che la situazione deve essere trasparente per i titolari degli interessi minacciati.
  • I pubblici dipendenti devono bilanciare la riservatezza personale con il diritto di accesso civico alle informazioni.

Indice

  1. Conflitto d'interessi nel settore pubblico
  2. Trasparenza e riservatezza dei dipendenti pubblici

Conflitto d'interessi nel settore pubblico

Il funzionario, oltre che da interessi altrui, potrebbe essere influenzato da interessi propri, si parla allora di conflitto d’interessi, che in astratto può essere affrontato in 3 modi:

Eliminandolo: l’interessato deve scegliere tra la carica/impiego pubblico o l’interesse privato

Neutralizzandolo: prevedere obblighi di astensione, assistiti da sanzioni, per chi si trova in conflitto d’interessi (tale principio è previsto anche nella legge 241 del 90 con riferimento al responsabile del procedimento)

Rendendolo manifesto: è il rimedio della trasparenza, la situazione di conflitto deve essere conosciuta dai titolari dell’interesse minacciato per poter controllare.

Trasparenza e riservatezza dei dipendenti pubblici

Problemi ulteriori nei rapporti tra dipendenti pubblici e cittadini riguardano l’uso delle informazioni che riguardano i primi. I pubblici dipendenti devono accettare un sacrificio per la loro riservatezza, una minore tutela dei loro dati personali, soprattutto a seguito delle recenti previsioni in materia di diritto di accesso civico.

Oltre all’esigenza di fornire informazioni ai cittadini, vi è l’esigenza di non distorcere la percezione dell’amministrazione e di non danneggiarne ingiustificatamente l’immagine. Ad esempio il dipendente non può rifiutare le prestazioni che gli spettano dicendo che non ha tempo o che ha troppo lavoro da svolgere, perché ciò comprometterebbe la percezione dell’amministrazione.

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