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Concetti Chiave

  • La responsabilità contabile è attribuita agli agenti contabili come tesorieri e agenti della riscossione, che devono rendere conto della gestione dei beni loro affidati.
  • I dirigenti sono soggetti alla responsabilità dirigenziale, rispondendo del rendimento dell'ufficio e del conseguimento dei risultati assegnati, con possibile mancato rinnovo dell'incarico in caso di performance insoddisfacente.
  • La responsabilità disciplinare si applica a tutti i dipendenti, pubblici e privati, con sanzioni che variano in base alla gravità dell'infrazione, rispettando il principio di proporzionalità.
  • Le norme disciplinari per il pubblico impiego sono ispirate a principi di garanzia, permettendo agli incolpati ampie possibilità di difesa davanti alle autorità competenti.
  • Le sanzioni disciplinari derivano sia dalla legge che dai contratti collettivi, con l'obbligo di rispettare la proporzionalità tra infrazione e punizione.

Diversi tipi di responsabilità

Responsabilità contabile (rientra tra responsabilità patrimoniali): propria degli agenti contabili (agenti della riscossione di tributi e i tesorieri). Alla fine della propria gestione essi hanno l’obbligo di rendere il conto della gestione stessa. Se da esso risulta una riduzione del denaro o dei beni loro affidati, sono considerati responsabili per non aver adempiuto correttamente agli obblighi inerenti alla loro gestione.
Responsabilità dirigenziale (riguarda coloro che hanno un rapporto di lavoro con l’amministrazione): riguarda solo i dirigenti.

È la responsabilità del dirigente dell’ufficio, che risponde dell’andamento dell’ufficio e del raggiungimento dei risultati assegnati. Se i risultati sono insoddisfacenti al dirigente può non essere rinnovato l’incarico.
Responsabilità disciplinare (riguarda coloro che hanno un rapporto di lavoro con l’amministrazione): riguarda tutti i dipendenti. È propria dei dipendenti pubblici come dei dipendenti privati, essendo connessa all’esistenza di un rapporto di lavoro. Ci sono sanzioni più o meno gravi (licenziamento, sospensione,…) in relazione alla gravità dell’infrazione. La disciplina è in parte legislativa, in parte contrattuale: alcuni illeciti e le relative sanzioni sono definiti direttamente dalla legge, altri dai contratti collettivi. L’individuazione della sanzione conseguente all’illecito deve comunque rispettare il principio di proporzionalità (una sanzione eccessiva è illegittima). Per il pubblico impiego vi è una disciplina legislativa ispirata a principi di garanzia dell’incolpato, al quale è data ampia possibilità di difendersi dinanzi alle autorità competenti per l’irrogazione delle sanzioni.

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