Concetti Chiave
- La compravendita romana era un contratto bilaterale con obblighi reciproci tra venditore e compratore.
- Il venditore doveva garantire il pacifico possesso del bene tramite mancipatio, traditio o in iu recessio.
- In caso di evizione, il venditore era tenuto a garantire il compratore contro le rivendicazioni di terzi.
- La stipulatio duple divenne obbligatoria per garantire la buona fede nel contratto di compravendita.
- L'actio empti fu introdotta per tutelare il compratore anche in caso di evizioni occulte.
Obblighi del venditore
La compravendita è un contratto bilaterale che determina il sorgere di prestazioni corrispettive.
Sul venditore gravano tre obblighi: egli è obbligato a trasmettere il pacifico possesso del bene (habère licère); tale possesso sarà acquisito tramite la mancipatio, la traditio o la in iu recessio; in seguito alla compravendita, se si effettua la mancipatio si trasferisce immediatamente la proprietà, se invece si effettua la traditio si ha il possesso qualificato in presenza di una res mancipi e il trasferimento di proprietà in caso di una res nec mancipi; infine, il venditore è tenuto a fare da garante a vantaggio del compratore in caso di evizione, cioè in presenza di un terzo, sedicente proprietario che rivendica la proprietà della merce o un diritto reale minore su essa.
Garanzie e rimedi legali
Nell’originaria mancipatio, il mancipio dans era tenuto a prestare l’auctoritas a vantaggio del mancipio accipiens, cioè la garanzia nel caso di evizione. Dunque, nell’originaria mancipatio il mancipio accipiens era tutelato dall’actio auctoritatis in duplum; nel contratto consensuale di compravendita, però, tale actio non poteva essere esperita; si cercò così un rimedio, individuato nella cosiddetta «stipulatio duple (letteralmente «stipulazione nel doppio»)», che implicava i medesimi effetti dell’actio auctoritatis. Originariamente, tale stipulatio duple poteva esserci o non esserci; poiché il contratto consensuale di compravendita era basato sulla bona fides, in seguito si ritenne inopportuno che in alcuni casi non vi fosse la stipulatio duple: essendo la compravendita un contratto di buona fede, si decretò che la stipulatio duple dovesse essere sempre presente.
Evoluzione della tutela dell'evizione
Il consolidamento della tutela dell’evizione nell’ambito del contratto di compravendita avvenne nel momento in cui il rischio di evizione fu tutelato da un’altra azione, l’actio empti, che fu introdotta in tutti i contratti di compravendita e fu ufficializzata. Essa poteva essere utilizzata anche in presenza di evizioni occulte (come ad esempio condizioni fisiche critiche di uno schiavo).
Domande da interrogazione
- Quali sono gli obblighi principali del venditore nel contratto di compravendita romano?
- Che cos'è la "stipulatio duple" e quale ruolo ha nel contratto di compravendita?
- Come è stata consolidata la tutela contro l'evizione nel contratto di compravendita?
Il venditore deve trasmettere il pacifico possesso del bene, garantire il compratore in caso di evizione e, a seconda del metodo di trasferimento, può trasferire immediatamente la proprietà o solo il possesso qualificato.
La "stipulatio duple" è una garanzia che implica gli stessi effetti dell'actio auctoritatis, ed è stata resa obbligatoria per assicurare la buona fede nel contratto di compravendita.
La tutela contro l'evizione è stata consolidata con l'introduzione dell'actio empti, che proteggeva il compratore anche in caso di evizioni occulte, ed è stata ufficializzata in tutti i contratti di compravendita.