Concetti Chiave
- Le industrie devono progettare e gestire gli impianti in modo ecocompatibile, controllando emissioni e consumo di risorse naturali.
- Gli agenti inquinanti possono colpire aria, acqua, equilibrio acustico o termico e terreno, richiedendo misure di filtraggio e isolamento.
- Il consumo eccessivo di risorse non rinnovabili può portare a squilibri ecosistemici e necessita di metodi di risparmio e riciclaggio.
- Le industrie affrontano costi aggiuntivi per il controllo ambientale, inclusi spese per energie alternative e macchinari di depurazione.
- I piani regolatori definiscono aree industriali idonee per evitare impatti negativi sull'ambiente umano e naturale.
Indice
Utilizzo delle risorse territoriali
Tutte le industrie utilizzano le risorse del territorio in cui esse sono allocate: energia, acqua, materie prime. Un’attenta e spesso costosa progettazione è d’obbligo ai fini della manutenzione e gestione degli impianti per renderli ecocompatibili, cioè non dannosi per l’ambiente. Per rendere eco-compatibile la produzione industriale è fondamentale:
- attuare il controllo delle emissioni di agenti inquinanti nell’ambiente (fumi, sostanze chimiche, rifiuti, rumore ecc.);
- attuare il controllo del consumo di risorse naturali (idriche, energetiche) attraverso il risparmio, il riciclaggio (per esempio, dell’acqua) e l’uso di energie alternative.
Gli agenti inquinanti possono interessare più elementi:
– l’aria (emissione di fumi di combustione, sostanze chimiche rilasciate sotto forma di vapori, cattivi odori ecc.);
– l’acqua (versamento di fanghi tossici, sostanze chimiche disciolte, residui di lavorazione);
– l’equilibrio acustico o termico (produzione eccessivo rumore vicino alle zone abitate, surriscaldamento dei corsi d’acqua con pericoli per la fauna ittica);
– il terreno (abbandono rifiuti in discarica, sostanze chimiche liberamente disperse ecc.).
Metodiche di controllo delle emissioni
Esistono diverse metodiche per il controllo delle emissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera:
- filtrando le sostanze o gli agenti inquinanti (per esempio, attraverso depuratori acqua/aria);
- isolando le sorgenti inquinanti (per esempio, con barriere antirumore e isolanti termici);
- separando i rifiuti tossici per destinarli a uno smaltimento speciale (stoccaggio in contenitori particolari);
- riciclando i rifiuti non tossici, attraverso il recupero del materiale che li costituisce (carta, vetro, metallo, plastica).
Pericoli del consumo smodato
Il consumo smodato delle nostre risorse: acqua, aria ed energia è pericoloso per l’ambiente per due motivi.
1) Si tratta di fonti non rinnovabili: ricordiamo che le riserve energetiche del nostro pianeta non sono infinite e se vengono consumate a una velocità superiore al tempo necessario per la loro produzione, si crea uno squilibrio.
2) Si distruggono interi ecosistemi: il consumo di acqua o aria per la produzione industriale può sconvolgere gli equilibri biologici di una determinata zona, mettendo a rischio le forme di vita vegetale e animale che vivono lì.
Costi e normative ambientali
Per l’industria attuare una politica di controllo sul proprio impatto ambientale si traduce perciò in costi aggiuntivi. Questi derivano da:
- spese di ricerca per le energie alternative;
- spese per l’acquisto di macchinari per le operazioni di depurazione o riciclaggio;
- costi di manutenzione per garantire l’efficienza degli impianti stessi ed evitare quindi gli sprechi energetici.
Tali investimenti sono imposti dalle leggi e dalle normative specifiche. L’industria può avere inoltre un impatto molto forte anche sull’ambiente umano. In genere i luoghi destinati ai complessi industriali hanno particolari caratteristiche come l’edificabilità del suolo, la interconnessione con reti stradali o ferroviarie delle città, la vicinanza alle materie prime. Questi insediamenti industriali però non devono compromettere l’abitabilità del territorio, né degradare zone di particolare bellezza artistica o paesaggistica. Per regolamentare la costruzione di impianti industriali e il loro sviluppo in armonia con il territorio urbano e naturale, i piani regolatori definiscono quali aree sono adeguate.
Domande da interrogazione
- Quali sono le risorse principali utilizzate dalle industrie e perché è importante una progettazione ecocompatibile?
- Quali sono le principali fonti di inquinamento industriale e come possono essere controllate?
- Perché il consumo eccessivo di risorse naturali è pericoloso per l'ambiente?
- Quali costi aggiuntivi comporta per l'industria l'attuazione di una politica di controllo ambientale?
Le industrie utilizzano energia, acqua e materie prime. Una progettazione ecocompatibile è fondamentale per la manutenzione e gestione degli impianti, rendendoli non dannosi per l'ambiente.
Le fonti di inquinamento includono l'aria, l'acqua, l'equilibrio acustico o termico e il terreno. Possono essere controllate filtrando le sostanze inquinanti, isolando le sorgenti, separando i rifiuti tossici e riciclando i rifiuti non tossici.
È pericoloso perché le risorse non sono rinnovabili e il loro consumo eccessivo può distruggere interi ecosistemi, mettendo a rischio le forme di vita vegetale e animale.
Comporta costi aggiuntivi per la ricerca di energie alternative, l'acquisto di macchinari per depurazione o riciclaggio, e la manutenzione per garantire l'efficienza degli impianti, imposti da leggi e normative specifiche.