Concetti Chiave
- La legge n. 142/1990 ha previsto la creazione delle Città metropolitane intorno a capoluoghi regionali come Torino e Milano, trasformando le Province in autorità metropolitane.
- Nonostante le disposizioni del TUEL e il richiamo costituzionale, le Città metropolitane non sono ancora operative.
- La legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale ha stabilito le basi per l'istituzione effettiva delle Città metropolitane, inclusa Reggio Calabria.
- Con l'attuazione delle Città metropolitane, le Province di riferimento e i loro organi cesseranno di esistere.
- Roma capitale avrà un ordinamento separato con speciale autonomia, mantenendo i confini dell'attuale Comune di Roma.
La nascita delle città metropolitane
La legislazione ordinaria ha disciplinato per la prima volta la Città metropolitana con la legge n. 142/1990, prevedendone la creazione intorno ad alcuni capoluoghi di Regione: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli.
In quelle aree la Provincia si configura come autorità metropolitana, ente a elezione diretta cui si applicano le norme relative alle Province, comprese quelle elettorali, fino all'emanazione di nuove norme. Tuttavia, sebbene lo stesso TUEL abbia disposto le procedure necessarie alla loro attivazione e la Costituzione li citi esplicitamente all'art. 114, questi enti non sono ancora operativi.
Con l'approvazione della legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale, si sono poste le basi perché il Governo emani i decreti legislativi necessari all'effettiva istituzione di questi enti, fra cui si include anche Reggio Calabria. In base alla legge n. 42/2009, alla nascita delle Città metropolitane le Province di riferimento cesseranno di esistere, insieme ai relativi organi.
Il ruolo di Roma capitale
Un ordinamento separato e disciplinato con legge è riservato a Roma capitale, un ente territoriale i cui confini sono quelli dell'attuale Comune di Roma, con speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria, nei limiti stabiliti dalla Costituzione.