Concetti Chiave
- Le norme UE possono influenzare la definizione di reati interni, specificando elementi tecnici già delineati dal legislatore nazionale.
- Le norme comunitarie possono orientare l'interpretazione delle disposizioni penali interne, promuovendo un'interpretazione armonica con le fonti sovranazionali.
- Il caso Taricco ha definito che i giudici nazionali possono disapplicare le norme di prescrizione interna se non garantiscono sanzioni efficaci per frodi gravi contro l'UE.
- Il procedimento di ricorso in Cassazione prevede una decisione in camera di consiglio, con notifiche e memorie ma senza udienza pubblica.
- La CEDU protegge i diritti fondamentali già tutelati dalle costituzioni nazionali dei paesi membri, evidenziando l'importanza della tutela dei diritti umani.
Indice
Norme UE e fattispecie incriminatrici
Concorso delle norme UE nella determinazione dei presupposti in base ai quali applicare le fattispecie incriminatrici interne → ciò accade quando una disposizione comunitaria, ad esempio un regolamento, specifica da un punto di vista tecnico uno o più elementi di fattispecie già definiti nel loro nucleo essenziale dal legislatore nazionale;
Interpretazione del diritto penale interno
Le norme comunitarie possono favorire l’interpretazione delle disposizioni di diritto penale interno. Infatti, il giudice deve preferire le interpretazioni del diritto interno che risultino più in armonia con le fonti sovranazionali. Nello specifico, l’interpretazione deve essere compatibile con il testo della norma penale in questione: è senz’altro legittima se ne deriva una riduzione della pena.
Caso Taricco e legislazione penale
I rapporti fra legislazione penale europea e legislazione nazionale sono stati definiti in maniera netta dal c.d. caso Taricco. Esso ha risposto a un interrogativo fondamentale: il giudice nazionale può disapplicare la disciplina interna della prescrizione del reato quando questa non è idonea a garantire l’inflizione di sanzioni dissuasive in ipotesi di frodi gravi che ledano gli interessi finanziari dell’Unione europea. Il giudice nazionale è esonerato dall’obbligo di disapplicare la disciplina interna sulla prescrizione quando essa non è idonea a rispettare il principio di legalità dei reati e delle pene.
Procedimento → simile a quello del comune ricorso in Cassazione.
Forma della decisione → ordinanza resa in camera di consiglio: il presidente della Corte chiede al pm le sue conclusioni scritte. Le conclusioni e il decreto con cui il presidente fissa l’adunanza devono essere notificati, almeno 20 giorni prima dell’adunanza medesima, agli avvocati delle parti, i quali possono depositare memorie non oltre 5 giorni prima dell’adunanza, ma non possono chiedere di essere sentiti.
In camera di consiglio la Corte giudica senza l’intervento del pubblico ministero e delle parti (art. 385).
Effetti (art. 367) → una copia del ricorso per cassazione proposto a norma dell'articolo 41, primo comma, è depositata, dopo la notificazione alle altre parti, nella cancelleria del giudice davanti a cui pende la causa, il quale sospende il processo se non ritiene l'istanza manifestamente inammissibile o la contestazione della giurisdizione manifestamente infondata. Il giudice istruttore o il collegio provvede con ordinanza.
Quindi, la Convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali attiene soprattutto alla protezione e alla tutela di quei diritti originariamente tutelati dalle Cate costituzionali dei Paesi aderenti alla convenzione.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo delle norme comunitarie nell'interpretazione del diritto penale interno?
- Cosa stabilisce il caso Taricco riguardo alla disapplicazione della disciplina interna della prescrizione del reato?
- Qual è la procedura per il ricorso in Cassazione secondo l'articolo 385?
Le norme comunitarie possono favorire l'interpretazione delle disposizioni di diritto penale interno, e il giudice deve preferire le interpretazioni che risultino più in armonia con le fonti sovranazionali, specialmente se ciò comporta una riduzione della pena.
Il caso Taricco stabilisce che il giudice nazionale può disapplicare la disciplina interna della prescrizione del reato se non garantisce sanzioni dissuasive per frodi gravi che ledano gli interessi finanziari dell'UE, a condizione che rispetti il principio di legalità dei reati e delle pene.
La procedura prevede che la decisione sia resa in camera di consiglio senza l'intervento del pubblico ministero e delle parti, e che le conclusioni del pm e il decreto del presidente siano notificati agli avvocati delle parti almeno 20 giorni prima dell'adunanza.