Concetti Chiave
- L'Autorità Antitrust italiana, istituita nel 1990, monitora intese tra imprese, concentrazioni e abusi di posizione dominante.
- Il Codice del Consumo, entrato in vigore nel 2005 e aggiornato nel 2014, tutela i diritti dei consumatori e impone obblighi di trasparenza a produttori e distributori.
- L'Antitrust agisce contro pubblicità ingannevole e occulta, imponendo sanzioni che possono variare da 1.000 a 100.000 euro.
- La collusione tacita tra imprese, sebbene difficile da provare, è un fenomeno monitorato dall'Antitrust per garantire la concorrenza.
- Le leggi antitrust nascono negli Stati Uniti con lo Sherman Act del 1890 per limitare la collusione e proteggere le piccole e medie imprese.
Origine e sviluppo dei trust
I trust nascono negli Stati Uniti tra il IX e XX secolo, ma già nel 1890 le leggi americane adottarono provvedimenti legislativi tendenti a limitare questa forma di collusione tra imprese, soprattutto a tutela delle piccole e medie imprese (Sherman Act). Negli anni ‘60 si afferma l’Autorità antitrust ma il fenomeno della concentrazione tra imprese che tende all’innalzamento dei prezzi è ancora presente.
Legislazione antitrust italiana
Con la legge 287 del 1990 viene costituita l’Antitrust italiana, composta da 3 membri nominati per 7 anni dai Presidenti delle Camere del Parlamento. Questa agisce su richiesta di chiunque si ritenga danneggiato:
- Intese tra imprese (cartelli)
- Concentrazioni tra imprese (trust)
- Abuso di posizione dominante sul mercato
- Pubblicità ingannevole o comparativa
Si fa più fatica a provare la slealtà per la collusione tacita, ovvero quando le imprese evitano di farsi concorrenza senza ricorrere ad accordi espliciti.
Tutela dei consumatori
Il Codice del consumo è entrato in vigore con il dlgs del 2005 e poi integrato con il dlgs del 2014. Prevede la tutela dei diritti dei consumatori con previsione di obblighi informativi, di modalità di produzione, di distribuzione per i produttori e distributori di beni destinati al mercato. Vuole tutelare inoltre i consumatori dalla pubblicità ingannevole (atta a indurre in errore) e dalla pubblicità occulta (non riconoscibile come tale). Queste segnalazioni vanno fatte all’Antitrust che ne ordina l’inibizione e condanna a sanzioni pecuniarie da 1.000 a 100.000 €.