Concetti Chiave
- Il delitto tentato richiede che gli atti siano idonei, ovvero capaci di causare il reato, e univoci, esprimendo chiaramente l'intento criminale.
- L'idoneità si valuta ex ante e in concreto, con la cosiddetta prognosi postuma, per stabilire se gli atti potevano sfociare nel reato.
- La univocità distingue atti preparatori da quelli che indicano inequivocabilmente un proposito criminoso.
- Articolo 21 stabilisce la competenza del giudice in cause riguardanti diritti reali su beni immobili, basandosi sulla localizzazione dell'immobile.
- Articolo 23 definisce la competenza giudiziaria per cause tra soci e condomini, in base alla sede della società o alla posizione dei beni comuni.
Indice
Requisiti del delitto tentato
Gli atti costituenti il delitto tentato devono presentare due requisiti: idoneità e univocità.
L’idoneità è riferita all’atto, non al mezzo. Mezzo è lo strumento utilizzato per commettere un delitto. Atto è l’impiego del mezzo.
Idoneità → gli atti devono essere potenzialmente capaci di cagionare l’evento del reato che si intende portare a termine. L’idoneità deve essere accertata mediante un giudizio ex ante e in concreto (criterio della c.d. prognosi postuma): il giudice deve verificare che gli atti erano in grado di sfociare nella commissione del reato.
Univocità → finché l’atto sarà tale da poter condurre tanto al delitto quanto a un’azione innocente si avrà un mero atto preparatorio (equivoco).
Articolo 56 e direzione criminosa
L’art. 56 impone il requisito dell’univocità: l’atto deve esprimere una chiara (appunto univoca) direzione criminosa. Gli atti posti in essere devono possedere l’attitudine a denotare il proposito criminoso perseguito.
Quindi → gli atti realizzati devono contenere in se stessi i segni del delitto programmato. Sono univoci gli atti prossimi o contigui all’azione esecutiva del reato.
Tentativo e azione non compiuta
Si ha tentativo se l’azione non si compie (ad esempio un omicida è sorpreso mentre sta per vibrare un colpo di pugnale) ovvero se l’evento non si verifica (la morte della vittima non si verifica a causa di un errore di mira).
Analisi → il legislatore presume che chi ha stabilito una relazione con un dato luogo ne è responsabile e può difendersi senza difficoltà in quel luogo.
Art. 21 → foro per le cause relative a diritti reali e ad azioni possessorie
Per le cause relative a diritti reali su beni immobili, per le cause in materia di locazione e comodato di immobili e di affitto di aziende, nonché per le cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti o dagli usi riguardo al piantamento degli alberi e delle siepi, è competente il giudice del luogo dove è posto l'immobile o l'azienda. Qualora l'immobile sia compreso in più circoscrizioni giudiziarie, è competente il giudice della circoscrizione nella quale è compresa la parte soggetta a maggior tributo verso lo Stato; quando non è sottoposto a tributo, è competente ogni giudice nella cui circoscrizione si trova una parte dell'immobile.
Art. 23 → foro per le cause tra soci e tra condomini
Per le cause tra soci è competente il giudice del luogo dove ha sede la società; per le cause tra condomini, ovvero tra condomini e condominio, il giudice del luogo dove si trovano i beni comuni o la maggior parte di essi.
Tale norma si applica anche dopo lo scioglimento della società o del condominio, purché la domanda sia proposta entro un biennio dalla divisione.
Domande da interrogazione
- Quali sono i requisiti necessari per configurare un delitto tentato?
- Come si determina l'idoneità degli atti nel delitto tentato?
- Cosa si intende per univocità degli atti nel contesto del delitto tentato?
- Qual è il foro competente per le cause relative a diritti reali su beni immobili?
Gli atti costituenti il delitto tentato devono presentare i requisiti di idoneità e univocità. L'idoneità si riferisce alla capacità degli atti di causare l'evento del reato, mentre l'univocità richiede che gli atti esprimano una chiara direzione criminosa.
L'idoneità degli atti è determinata mediante un giudizio ex ante e in concreto, noto come prognosi postuma, dove il giudice verifica se gli atti erano in grado di portare alla commissione del reato.
L'univocità degli atti implica che essi devono denotare chiaramente il proposito criminoso perseguito, distinguendosi da meri atti preparatori che potrebbero condurre anche a un'azione innocente.
Per le cause relative a diritti reali su beni immobili, è competente il giudice del luogo dove è posto l'immobile. Se l'immobile è in più circoscrizioni, è competente il giudice della circoscrizione con la parte soggetta a maggior tributo verso lo Stato.