Concetti Chiave
- L'allocazione ottimale delle risorse mira a un equilibrio tra domanda e offerta di beni e servizi, evitando eccedenze o carenze significative.
- Un'efficace allocazione delle risorse assicura anche una distribuzione efficiente del reddito nazionale, promuovendo l'efficienza economica complessiva.
- I fallimenti del mercato possono verificarsi quando la produzione di alcuni beni risulta economicamente inefficiente per i privati, compromettendo l'allocazione ottimale.
- L'allocazione ottimale è cruciale per prevenire crisi finanziarie gravi, come quelle del 1929 e del 2008, causate da squilibri tra domanda e offerta.
- Il mercato può non riuscire a soddisfare la domanda di certi beni quando la produzione non offre vantaggi economici ai produttori privati.
L'allocazione delle risorse
La scienza economica si preoccupa di stabilire quale sia l’allocazione delle risorse ottimale, che comporta una situazione di equilibrio tra domanda e offerta di beni e servizi, in modo che non vi sia né un’eccedenza di produzione rispetto alla domanda, né una domanda insoddisfatta rispetto ad una sotto-produzione di beni e servizi.
Conseguenza di una certa allocazione delle risorse sarà anche una certa allocazione, cioè un certo impiego, del reddito nazionale.
Efficienza economica e mercato
Obiettivo dell’allocazione ottimale delle risorse e del reddito nazionale è quindi quello di garantire l’efficienza economica.
Per quanto riguarda la produzione di beni e servizi, il mercato “può fallire” rispetto ad alcuni di essi (cioè non riuscire a realizzare un’allocazione ottimale delle risorse e soddisfare la domanda di certi “beni”) perché la produzione di determinati “beni” (intendendo con “bene”, in senso ampio, un’utilità) può risultare economicamente inefficiente per i soggetti privati, dal momento che questi dovrebbero produrli senza possibilità in tutto o in parte di trarne un profitto, quindi senza alcuna convenienza economica.
L’allocazione, dunque, è ottimale solo se mira a favorire l’equilibrio fra domanda e offerta. Qualora una delle due superi significativamente l’altra, il mercato finanziario andrà incontro a una grave crisi, come avvenne nel 1929 e poi nel 2008.