Concetti Chiave
- L'abuso del governo nella funzione legislativa ha portato a un uso improprio dei decreti legge, spesso non esaminati dal parlamento entro i termini.
- La pratica della "reiterazione" dei decreti legge, dichiarata illegittima dalla sentenza 360 del 1996, ha causato segmenti legislativi temporanei.
- L'articolo 15 della legge 400 del 1988 limita il potere legislativo del governo, rendendo espliciti i limiti già impliciti nella costituzione.
- Il governo è vincolato a non utilizzare decreti legge per deleghe legislative o per materie specifiche definite dalla costituzione.
- La legge 400 del 1988 chiarisce che i decreti legge devono contenere misure di immediata applicazione e non possono essere usati per ripristinare disposizioni illegittime.
Adozione impropria della funzione legislativa
I ripetuti e illegittimi abusi del governo, che si è più volte avvalso impropriamente della funzione legislativa anche in casi non urgenti e necessari, hanno spesso determinato una situazione in cui il parlamento non è stato in grado di esaminare i decreti legge entro sessanta giorni dalla loro emanazione. Per evitare che i decreti legge perdessero la propria efficacia, il governo si è più volte avvalso della cosiddetta «reiterazione», che consiste nella trasposizione delle norme di un decreto non convertito in un altro decreto adottato al momento della decadenza di quello precedente.
Talvolta, però, il governo ha attuato la reiterazione con modifiche (emendando quindi volta per volta il decreto) e ciò ha dato origine a diversi segmenti legislativi vigenti solo per sessanta giorni.
A tal proposito si è espresso anche l’articolo 15 della legge 400 del 1988, il quale ha circoscritto il potere e gli ambiti di competenza dell’iniziativa legislativa del governo. Il legislatore della legge 400 del 1988 non ha fatto altro che esplicitare i limiti già contenuti nella costituzione, in cui essi sono impliciti.
L’articolo 15 circoscrive il potere che il governo può esercitare in relazione all’emanazione di un decreto legge: esso non può servirsi di un decreto legge per conferire deleghe legislative; non può adottare decreti che dispongano su una delle materie indicate nell’articolo 72 (comma 4) della costituzione; non può rinnovare le disposizioni di decreti legge dei quali sia stata negata la conversione in legge da un ramo del parlamento; non può regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti e attribuire nuovamente efficacia di disposizioni dichiarate illegittime dalla corte costituzionale.
Quanto disposto dal secondo comma dell’articolo 15 non lascia dubbi sul fatto che la legge 400 si sia limitata a rendere espliciti i limiti già definiti dalla costituzione. La medesima intenzione emerge nel terzo comma, il quale non fa altro che ribadire il contenuto dei decreti legge, cioè misure di immediata applicazione.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'abuso del governo riguardo alla funzione legislativa?
- Cosa ha stabilito la sentenza 360 del 1996 riguardo alla reiterazione dei decreti legge?
- Quali limiti impone l'articolo 15 della legge 400 del 1988 al governo?
Il governo ha abusato della funzione legislativa utilizzando impropriamente i decreti legge anche in casi non urgenti e necessari, spesso reiterando i decreti non convertiti.
La sentenza 360 del 1996 ha dichiarato la reiterazione illegittima per limitare l'abuso legislativo del governo e prevenire emendamenti impropri da parte del parlamento.
L'articolo 15 limita il governo nell'emanazione di decreti legge, vietando deleghe legislative, regolamentazioni su materie specifiche, rinnovi di decreti non convertiti e disposizioni dichiarate illegittime.