Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Ugo Capeto, fondatore della dinastia capetingia, è incontrato da Dante nel Purgatorio tra gli avari e i prodighi.
  • Dante promette suffragi e preghiere a Ugo Capeto, che però accetta per la grazia divina che risplende in Dante, non per abbreviare la sua permanenza.
  • Ugo Capeto esprime scetticismo verso i suoi discendenti, considerati moralmente corrotti, e inizia a enumerare le loro infamie.
  • Dante critica aspramente i Capetingi, considerandoli una "mala pianta" che corrompe le terre cristiane, e in particolare condanna Filippo il Bello.
  • Ugo Capeto invoca la vendetta divina per i misfatti dei suoi discendenti, riflettendo il desiderio di Dante per la giustizia e la riparazione dei torti subiti.

Indice

  1. Incontro con Ugo Capeto
  2. Promessa e Grazia Divina
  3. Infamie dei Capetingi
  4. Condanna di Filippo il Bello
  5. Invocazione della Vendetta Divina

Incontro con Ugo Capeto

Ugo Capeto, vissuto nel X secolo, è il fondatore della dinastia capetingia, dopo l’estensione della dinastia carolingia. Dante lo incontra nella cornice V del Purgatorio, fra gli avari e i prodighi.

Promessa e Grazia Divina

Dante si avvicina a lui per rivolgergli, in tono insinuante, una domanda ed una promessa.

Innanzitutto vorrebbe sapere il suo nome ed aggiunge la promessa di suffragi e di preghiere, accennando al privilegio che gli è stato dato di poter visitare l’oltretomba da vino. Di solito la promessa di suffragi riempie le anime di speranza, ma nei confronti di Ugo Capeto la reazione è diversa. Si dichiara pronto ad esaudire il desiderio di Dante non perché in cambio avrà delle preghiere che abbrevieranno il soggiorno nel Purgatorio, ma perché in Dante risplende la grazia divina, dato ancor in vita gli è stato permesso di visitare il regno dei morti.

Infamie dei Capetingi

D’altra parte, non si aspetta nulla dai suoi discendenti vista lo malvagità a cui essi hanno ricorso nel tempo. Ed ecco che Ugo Capeto inizia la lista delle loro infamie. Occorre precisare che per gli storici moderni, i Capetingi hanno avuto il merito di unificare la Francia, ma dal punto di vista morale di Dante, essa è paragonata ad una “mala pianta” che con la sua ombra malefica intristisce tutte le terre cristiane. Infatti nel 1300, i Capetingi regnavano in Italia, in Spagna e Filippo il Bello aspirava a cingere la corona imperiale e ad asservire la Chiesa ai propri voleri.

Condanna di Filippo il Bello

L’allusione a Filippo il Bello riveste un’importanza particolare. Con immagini solenni e misteriose, Ugo Capeto fa riferimento all’episodio dello “schiaffo” d’Anagni nei confronti di Bonifacio VIII e alla persecuzione dei Templari per motivi di cupidigia. Sappiamo che Dante fu un feroce avversario di Bonifacio VIII, tuttavia, in questo canto, egli vede nel Papa il vicario di Cristo e pertanto degno di rispetto per cui la condanna del re di Francia appare ancor più vigorosa.

Invocazione della Vendetta Divina

Dopo aver elencato i misfatti compiuti dai suoi discendenti, Ugo Capeto invoca la vendetta divina, per altro già stabilita da Dio e in tale invocazione si nota il sentimento del cristiano Dante che desidera il ristabilimento della giustizia nel mondo ed il tormento dell’esule che attende con impazienza la riparazione dei torti subiti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo di Ugo Capeto nel Purgatorio di Dante?
  2. Ugo Capeto è incontrato da Dante nella cornice V del Purgatorio, tra gli avari e i prodighi, e rappresenta il fondatore della dinastia capetingia, criticata per le sue infamie.

  3. Come reagisce Ugo Capeto alla promessa di suffragi e preghiere di Dante?
  4. Ugo Capeto accetta di esaudire il desiderio di Dante non per le preghiere promesse, ma perché riconosce in lui la grazia divina, dato che Dante ha il privilegio di visitare l'oltretomba da vivo.

  5. Quali sono le critiche di Dante verso i discendenti di Ugo Capeto?
  6. Dante critica i discendenti di Ugo Capeto per la loro malvagità e li paragona a una "mala pianta" che intristisce le terre cristiane, evidenziando le loro azioni negative come l'aspirazione di Filippo il Bello a dominare la Chiesa.

  7. Qual è l'importanza dell'allusione a Filippo il Bello nel testo?
  8. L'allusione a Filippo il Bello è significativa perché Dante condanna le sue azioni contro Bonifacio VIII e i Templari, sottolineando la sua cupidigia e la necessità di una vendetta divina per ristabilire la giustizia.

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