Concetti Chiave
- Nel canto V del Purgatorio, Dante incontra Bonconte da Montefeltro tra le anime che si pentirono in extremis.
- Bonconte, un ghibellino di valore, partecipò alla battaglia di Campaldino, dove morì senza che il suo corpo fosse ritrovato.
- Nonostante l'umiltà con cui chiede preghiere a Dante, Bonconte racconta i dettagli della sua morte per spiegare il destino del suo corpo.
- Ferito mortalmente, si trascinò al torrente Archiano e morì invocando la Madonna, mentre un Angelo e un demonio si contendevano la sua anima.
- Il demonio, sconfitto, scatenò un temporale che travolse il corpo di Bonconte, rendendolo irrintracciabile sotto sassi e sabbia.
Incontro con Bonconte da Montefeltro
Nel secondo balzo dell'Antipurgatorio, oggetto del canto V del Purgatorio, fra le schiere delle anime negligenti che morirono di morte violenta ma che si convertirono e si pentirono in extremis, Dante incontra Bonconte da Montefeltro.
Bonconte era un valoroso ghibellino che combatté nella battaglia di Campaldino, combattuta l'11 giugno 1289 fra i Guelfi, soprattutto fiorentini, e Ghibellini, in maggioranza aretini, alla quale partecipò anche Dante Alighieri.
La richiesta di Bonconte
Nel canto, Bonconte perde ogni animosità ed ogni spavalderia. Infatti in modo molto umile egli prega Dante di aiutarlo con le preghiere nella sua volontà di purificazione dato che la moglie Giovanna e gli altri parenti se ne disinteressano totalmente. Dante non raccoglie la sua pietosa richiesta,forse perché essa gli ricorda troppo da vicino la battaglia e ne approfitta per chiedergli perché il suo corpo non sia stato più trovato dopo la battaglia di Campaldino in cui morì in battaglia.
La morte di Bonconte
Bonconte inizia allora a raccontare tutti i particolari della sua tragica morte. Il racconto può essere diviso in due parti: la descrizione della tragedia terrena ed il dramma ultraterreno fra l'Angelo ed il demonio. Ferito mortalmente alla gola, egli si trascinò nel punto in cui il torrente Archiano confluisce con l'Arno. Perduti i sensi, Bonconte morì invocando la Madonna. Allora, arrivò un Angelo a prendere la sua anima per portarla in cielo, ma il demonio, dopo avergliela inutilmente contesa, volle vendicarsi sul corpo, straziandolo. Esso mosse l'acqua ed il vento, scatenando un furioso temporale. Il suo corpo, travolto dalle acque e precipitò nell'Arno. Qui si sciolse dal petto la croce che egli si era fatta con le braccia in punto di morte. Poi, la corrente trascinò via il corpo, finché non fu coperto di sassi e di sabbia. La descrizione del temporale ha un carattere epico
Domande da interrogazione
- Chi era Bonconte da Montefeltro e quale ruolo ha avuto nella battaglia di Campaldino?
- Qual è stata la richiesta di Bonconte a Dante durante il loro incontro nell'Antipurgatorio?
- Come è avvenuta la morte di Bonconte e cosa è successo al suo corpo?
Bonconte da Montefeltro era un valoroso ghibellino che partecipò alla battaglia di Campaldino l'11 giugno 1289, combattendo contro i Guelfi, tra cui Dante Alighieri.
Bonconte chiese umilmente a Dante di aiutarlo con le preghiere per la sua purificazione, poiché la moglie Giovanna e i parenti non si interessavano di lui.
Bonconte, ferito mortalmente alla gola, morì invocando la Madonna. Un Angelo cercò di portare la sua anima in cielo, ma il demonio si vendicò sul corpo scatenando un temporale che lo travolse e lo fece scomparire nell'Arno, coperto da sassi e sabbia.