Concetti Chiave
- Dante incontra Casella, un'anima incorporea, e riflette sul contrasto tra corporeità e incorporeità.
- Virgilio consiglia a Dante di mostrare rispetto, poiché ora incontreranno solo ministri di Dio.
- L'angelo nocchiero conduce le anime leggere sull'acqua, simbolo della loro liberazione dal corpo terreno.
- Le anime, riconoscendo Dante vivo, cercano il suo aiuto, ma egli non può trattenersi con loro.
- Casella e Dante rievocano l'Eneide, ma Catone interrompe la loro interazione per proseguire il viaggio.
Incontro con Casella
Nel Secondo canto del Purgatorio Dante incontra Casella, un musico che lui cerca di abbracciare, ma non ci riesce perché è incorporeo, composto di quintessenza, emerge quindi l’opposizione fra corporeità e incorporeità. Dante lo intravede in via via che si avvicina come un punto luminoso. Infatti nel Purgatorio le anime conservano ancora i loro lineamenti umani, che assumeranno via via che si raggiunge il Paradiso.
Virgilio e l'angelo nocchiero
Virgilio chiede a Dante di tenere un modo di fare rispettoso e le mani giunte in segno di riverenza perché d’ora in poi incontreranno solamente i cosiddetti ministri di Dio. Virgilio prova un misto di paura e benessere poiché sa che una volta tornato nell’inferno, nel Limbo non avrà più possibilità di rivedere quel luoghi. L’angelo nocchiero che guida le barca che conduce le anime dalla foce del Tevere alla spiaggetta dell’antipurgatorio, ha le ali rivolte l’alto, verso Dio. La barca non affonda ma galleggia, perché le anime che trasporta sono molto più leggere rispetto a quelle dell’inferno e cantano salmi, come quello sulla liberazione degli Ebrei dall’Egitto (figura di quello che accadrà durante il Giudizio universale) e quindi la liberazione delle anime dal corpo terrno. Tuttavia quando giungono nella spiaggia e si accorgono che Dante è vivo, le anime si rivolgono a lui in cerca di aiuto, ma proprio come nell’inferno Dante non si può soffermare molto su di loro.
Riconoscimento e riflessioni
Quando Dante riconosce Casella avviene una sorta di riferimento all’Eneide, come nel momento in cui Enea scendendo nell’Ade per incontrare Anchise e si tocca tre volte il petto con le mani. Dante si chiede come casella dopo tre mesi dalla sua morte sia ancora lì. Le spiegazioni sono due, una riguarda l’indulgenza retroattiva concessa dal giubileo del 1400 oppure una semplice esigenza letteraria di Dante. Proprio quando chiede di essere allietato dalle “dolci rime d’amore” ecco che arriva Catone a disperdere la folla, quasi a volere chiudere l’introduzione al Purgatorio iniziata nel I canto.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza dell'incontro tra Dante e Casella nel Purgatorio?
- Qual è il ruolo dell'angelo nocchiero nel viaggio di Dante?
- Perché Dante si interroga sulla presenza di Casella nel Purgatorio?
L'incontro tra Dante e Casella nel Secondo canto del Purgatorio evidenzia l'opposizione tra corporeità e incorporeità, poiché Dante cerca di abbracciare Casella, ma non ci riesce perché è incorporeo. Questo incontro sottolinea anche come le anime nel Purgatorio conservino i loro lineamenti umani, che si trasformeranno man mano che si avvicinano al Paradiso.
L'angelo nocchiero guida la barca che trasporta le anime dalla foce del Tevere alla spiaggia dell'antipurgatorio. Le sue ali rivolte verso l'alto simboleggiano la connessione con Dio. La barca non affonda poiché le anime sono leggere e cantano salmi, rappresentando la liberazione delle anime dal corpo terreno.
Dante si chiede come mai Casella sia ancora nel Purgatorio tre mesi dopo la sua morte. Le spiegazioni possibili includono l'indulgenza retroattiva concessa dal giubileo del 1400 o una necessità letteraria di Dante. Questo momento richiama anche un riferimento all'Eneide, quando Enea cerca di abbracciare Anchise.