Concetti Chiave
- Il canto si concentra su Manfredi, figlio illegittimo di Federico II, e i negligenti scomunicati condannati a vagare intorno al monte.
- Dante e Virgilio affrontano il tema dell'inadeguatezza della ragione, evidenziato quando Dante vede solo la sua ombra e crede di essere stato abbandonato.
- Manfredi racconta del suo pentimento in punto di morte, mettendo in risalto la sua bellezza e le sue ferite come simboli religiosi e sociali.
- Si sottolinea la cattiveria del papa Clemente che ordinò di gettare il corpo di Manfredi nel fiume Liri.
- Manfredi chiede a Dante di rivelare la verità sulla sua morte a sua figlia Costanza, dimostrando l'importanza del perdono divino.
Indice
Il Canto di Manfredi
Il 3 canto è il canto di Manfredi, figlio illegittimo di Federico II di Svezia, morto a Benevento nel 1266. È il canto dei negligenti, i peccatori sono gli scomunicati che sono condannati a girare 30 volte intorno al monte il tempo della loro scomunica.
La Fuga delle Anime
Il canto parte con la fuga, che rappresenta la dispersione delle anime, redarguite da Catone. Infatti alla precedente coralità segue questo momento in cui le anime non sanno dove andare. Mentre le anime fuggono viene messa in evidenza la mancanza di onestade (termine stilnovista), di decoro in quel loro passo.
Virgilio e Dante: Corpo e Ombra
Anche Virgilio corre poiché si rende conto di avere sbagliato nel fermarsi ad ascoltare precedentemente il canto, proponendo quindi il tema della inadeguatezza della ragione, che diventa ancora maggiore quando Dante vede proiettatata davanti a sé solo la sua ombra e non quella di Virgilio e crede di essere stato abbandonato. Virgilio lo conforta mettendo in evidenza la differenza fra il corpo materiale (Dante) e immateriale (virgilio). È Dante a risolvere la questione sul dove dirigersi, perché egli vede dove si dirigono le anime e indica a Virgilio la strada.
L'Incontro con Manfredi
Anime si meravigliano del fatto che Dante è vivo (metafora delle pecorelle come nel convivio, in modo positivo). Un’anima esce dalla folla e chiede se Dante la riconosce.
La Morte e il Pentimento di Manfredi
Manfredi narra di come sia morto veramente e del suo pentimento in punto di morte. Viene messa in risalto la sua bellezza (sopracciglio diviso) e non il suo essere un capo di una fazione politica. Il fatto che Manfredi mostri le sue ferite sul petto ha un duplice significato : religioso e sociale, ovvero la somiglianza con l’episodio con cui cristo mostra le ferite della crocifissione agli apostoli e il fatto che lui abbia combattuto con valore, tanto che i francesi furono così colpiti dal suo valore di guerriero che decisero di farlo seppellire alle estremità della cinta di mura di Benevento (città pontificia, gli scomunicati non potevano essere seppelliti all’interno) e da riservargli un rito onorifico (buttare le pietre sopra la salma).
Il Destino del Corpo di Manfredi
Viene evidenziata la cattiveria del papa Clemente, che aveva incaricato il vescovo di Cosenza Bartolomeo di trovare il suo corpo, che troverà e butterà in un fiume (Liri). Il papa non ha valore rispetto a Dio poiché la scienza viene soppiantata dal perdono. Manfredi chiede a Dante di raccontare verità sulla sua morte a sua figlia Costanza.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del Canto di Manfredi?
- Come viene rappresentata la fuga delle anime?
- Qual è il significato dell'incontro tra Dante e Manfredi?
- Cosa accade al corpo di Manfredi dopo la sua morte?
Il tema principale del Canto di Manfredi è la condizione dei negligenti, in particolare degli scomunicati, che sono condannati a girare intorno al monte per il tempo della loro scomunica.
La fuga delle anime è rappresentata come una dispersione, evidenziando la mancanza di onestà e decoro nel loro movimento, mentre sono redarguite da Catone.
L'incontro tra Dante e Manfredi mette in risalto il pentimento di Manfredi in punto di morte e la sua bellezza, oltre a sottolineare il suo valore come guerriero e il trattamento onorifico ricevuto dopo la morte.
Dopo la morte di Manfredi, il papa Clemente incarica il vescovo di Cosenza di trovare il suo corpo, che viene poi gettato nel fiume Liri, evidenziando la cattiveria del papa e la superiorità del perdono divino.