Concetti Chiave
- Il sesto canto del Paradiso è un canto politico che affronta il tema dell'istituzione imperiale e il suo ruolo provvidenziale nel mondo.
- Dante incontra Giustiniano, l'imperatore romano d'Oriente, che rappresenta l'ideale di un sovrano giusto e fedele, capace di portare pace e stabilità.
- Giustiniano ripercorre la storia dell'aquila romana, sottolineando l'importanza dell'autorità imperiale dalla fondazione di Roma fino a Carlo Magno.
- Dante critica le fazioni contemporanee, Guelfi e Ghibellini, per aver distorto l'autorità imperiale a favore dei loro interessi partigiani.
- Il cielo di Mercurio ospita gli spiriti che hanno fatto del bene per ottenere gloria personale, come Romeo Villanova, figura che riflette l'esperienza di Dante stesso.
Indice
Il Canto Politico del Paradiso
Il sesto canto del Paradiso, come il sesto del Purgatorio e quello dell’Inferno, rappresenta un canto politico. Ma mentre nell’Inferno analizza tramite il colloquio con Ciacco le divisioni politiche di Firenze, e nel Purgatorio con Sordello denuncia la guerra tra le fazioni che ha provocato la decadenza politica e civile dell’Italia, nel Paradiso affronta il tema dell’istituzione imperiale e del suo ruolo provvidenziale nel mondo per mostrare come le due fazioni cerchino di appropriarsi dell’autorità imperiale per motivi di parte. Infatti l’impero romano ha ricevuto da Dio il compito di preparare un’epoca di pace in cui potesse realizzarsi la venuta di Cristo.
L'Incontro con Giustiniano
Dante incontra l’anima di Giustiniano, avvicinatesi ad egli già nel quinto canto, ovvero l’imperatore dell’impero romano d’Oriente tra il 527 e il 565 e celebre per la riorganizzazione delle leggi romane nella compilazione del Corpus Iuris Civilis; egli è visto da Dante come figura ideale di imperatore in quanto uomo di vera fede che attraverso una corretta azione politica e legislativa garantisce pace, stabilità e giustizia nell’impero, ponendo le basi per l’azione spirituale della Chiesa, ovvero quella di condurre gli uomini sul cammino della felicità eterna. Giustiniano ripercorre la storia dell’aquila, simbolo dell’autorità imperiale romana, dal mitico arrivo di Enea nel Lazio sino a Carlo Magno e passando in rassegna il periodo monarchico, quello repubblicano, l’inizio dell’età imperiale con Cesare e Ottaviano e le vicende legate alla nascita di Cristo sotto Tiberio, e la distruzione di Gerusalemme da parte di Tito.
Contrasti e Critiche Politiche
Gli esempi di virtù degli eroi latini sono in contrasto con la situazione contemporanea a Dante, caratterizzata dagli scontri tra Guelfi e Ghibellini che si contendono il potere con motivazioni sbagliate cercando di piegarlo ai propri interessi di parte: Dio infatti ha reso l’aquila un sacrosanto segno degno di reverenza e né i ghibellini possono appropriarsene come insegna del loro partito, né i guelfi possono sostituirlo con i gigli di Francia. Dante dunque, attraverso le parole di Giustiniano, critica la decadenza delle istituzioni politiche del tempo, causa del disordine e dell’ingiustizia nelle quali versavano le città d’Italia.
Il Cielo di Mercurio e Romeo
Dopodiché Giustiniano dice a Dante che il cielo di Mercurio è la sede degli spiriti che hanno compiuto del bene altrui ma al fine di ottenere la gloria, e per questo sono ricompensati con un basso grado di beatitudine nella parte conclusiva del canto conosciamo l’anima di Romeo Villanova, ricordato da Giustiniano come ministro umile che servì in modo Giusto il conte di Provenza ricevendone in cambio calunnie e ingratitudine. In realtà nella figura di Romeo ci si ritrova Dante, calunniato dal suo popolo ed esiliato dalla sua città natale, ricavò la coscienza del suo valore morale, il significato della propria dolorosa esperienza e la decadenza del proprio tempo.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sesto canto del Paradiso?
- Chi è Giustiniano e quale ruolo svolge nel canto?
- Come vengono rappresentati i contrasti politici del tempo di Dante?
- Chi è Romeo Villanova e quale significato ha la sua figura?
Il sesto canto del Paradiso affronta il tema dell'istituzione imperiale e del suo ruolo provvidenziale nel mondo, mostrando come le fazioni politiche cerchino di appropriarsi dell'autorità imperiale per motivi di parte.
Giustiniano è l'imperatore dell'impero romano d'Oriente, celebre per la riorganizzazione delle leggi romane. Dante lo vede come un ideale imperatore che garantisce pace e giustizia, ponendo le basi per l'azione spirituale della Chiesa.
I contrasti politici sono rappresentati attraverso la critica di Dante alle fazioni dei Guelfi e Ghibellini, che si contendono il potere per interessi di parte, causando disordine e ingiustizia nelle città d'Italia.
Romeo Villanova è un ministro umile che servì giustamente il conte di Provenza, ma fu calunniato e ingrato. La sua figura riflette l'esperienza di Dante, calunniato ed esiliato, e rappresenta la coscienza del suo valore morale e la decadenza del suo tempo.