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Concetti Chiave

  • Dante paragona le parole di Virgilio alla lancia di Achille, che ferisce e poi guarisce, riflettendo sul conforto ricevuto dopo il rimprovero.
  • Il suono del corno avverte dell'arrivo di giganti, non torri, un richiamo epico alla rotta di Roncisvalle e all'eroismo medievale.
  • Nembrot, il primo gigante, è descritto come immenso e incomprensibile, simbolo della confusione linguistica della Torre di Babele.
  • Fialte è legato come punizione per la sua ribellione, simboleggiando la sfida al cielo e il conseguente eterno immobilismo.
  • Anteo, l'unico gigante libero, aiuta i poeti a scendere nel nono cerchio, convinto dalle lusinghe oratorie di Virgilio.

Indice

  1. Similitudine della lancia d'Achille
  2. Il gigante Nembrot
  3. Il gigante Fialte

Similitudine della lancia d'Achille

La lingue di Virgilio, che prima aveva rimproverato il poeta, lo ha poi con affettuose parole riconfortato: Dante la paragona perciò alla lancia d'Achille che col primo colpo feriva, e sanava con il secondo. La lancia di Peleo, ereditata da Achille, aveva la virtù di sanare le ferite inferte dal primo colpo con un secondo. Era paragone frequente nei poeti due-trecenteschi riferito al bacio o allo sguardo della donna amata.

I due poeti s'incamminano sull'ultimo argine, quando un improvviso suono di corno colpisce le orecchie di Dante, che sforza la vista in quella direzione e gli sembra di vedere delle alte torri. Ne chiede a Virgilio, il quale gli spiega che non si tratta di torri, ma di giganti (nella mitologia classica erano i figli di Gea, la Terra, nati dal sangue di Urano. Di forma umana ma di grandissima statura, erano immaginati anguipedi: fortissimi e violenti, vollero dare la scelta al cielo, ma Giove, aiutato da altri dei, li sterminò nella pianura di Flegra), che, stando ritti nel pozzo centrale, sporgono da quello con il busto. Man mano che si avvicinano, Dante sente crescere la paura.

Il terrbile e prolungato suono di corno viene paragonato dal poeta ad uno degli episodi più famosi dell'epica medievale: la rotta di Roncisvalle, quando la retroguardia di Carlo Magno, comandata dal paladino Orlando, venne assalita a tradimento e fatta a pezzo. Orlando, il celebre paladino, l'eroe della Chanson de Roland, l'antico poema francese che apre le letterature romanze. La sua morte è l'unica notizia che lo congiunge alla realtà storica: l'eroe incarnò lo spirito eroico del Medioevo, e così aureolato passò attraverso l'antica epopea medievale delle Chanson de gestefin nei poemi cavallereschi italiani.

Il gigante Nembrot

il primo gigante a cui i poeti si avvicinano è smisurato, e Dante riconosce quanto sia provvida la natura che non produce più siffatta gente. Il gigante, la cui faccia è lunga e grossa come la pina di S. Pietro a Roma, esce in alcune incomprensibili parole. Virgilio lo rimbecca dicendogli di sfogar la rabbia col corno, e volgendosi a Dante gli spiega che è Nembrot, il cui linguaggio è ignoyo, come lo sono per lui le lingue tutti degli uomini.

Nembrot fu il capo della progenie di Sam e primo re di Babilonia. Nella Bibbia, in realtà, la discendenza di Nembrot (Nimrod) e il racconto della torre di Babele sono distinti, ma poiché l'inizio dell'impero di Nembrot fu a Babilonia, secondo l'interpretazione patristica, questo venne ritenuto responsabile della costruzione della famosa torre, localizzata nella regione di Sennarr, dove appunto egli fu re.

Il gigante Fialte

I poeti proseguono il cammino, volgendo a sinistra, e incontrano un altro gigante, più feroce e più grande di Nembrot. Esso è legato con una catena che, avvolgendogli il corpo, tiene immobili le braccia, la sinistra sul petto e la destra dietro la schiena. Virgilio spiega che è il gigante Fialte, che tentò la scelta al cielo e che ora è immobilizzato in eterno. Dante esprime il desiderio di vedere lo smisurato Briareo, ma Virgilio gli risponde che vedrà invece Anteo che, essendo sciolto, potrà deporli sul fondo del nono cerchio: Briareo è troppo lontano ed è simile a Fialte, legato anch'esso, ma in volto più feroce. All'udir ciò Fialte si scuote: Dante è preso da terrore e solo la tranquillizza la vista dalle catene che legano il gigante.

I due poeti procedono oltre e giungono dove è il gigante Anteo. Virgilio gli si rivolge con parole assai lusinghiere pregandolo di deporli sul fondo ghiacciato del nono cerchio. Anteo si piega, e, senza dir parola, afferra Virgilio che rapidamente stringe a sé Dante alquanto spaventato. Con delicatezza il gigante pose i due poeti sul fondo del pozzo, poi si drizza immediatamente ritornando alla sua eterna immobilità.

Anteo, figlio di Nettuno e della Terra, smisurato gigante alto sessanta braccia, abitava in una spelonca nella valle del fiume Bagrada nutrendosi di carne di leone. Era invincibile perché la madre Terra gli dava nuove forze non appena egli toccava il suolo. Ercole, per ucciderlo, dovette tenerlo sollevato da terra.

Le parole di Virgilio rivolte ad Anteo per ottenere di essere deposto nel IX cerchio, sono un caratteristico esempio di captatio benevolentiae, cioè un modulo oratorio fisso, con le sue accentuate esagerazioni, con la tipica forma della suasio, ed è da escludersi ogni intendimento di ironia. Dopo il ricordo dell'impresa del gigante, e l'accenno della possibile vittoria sugli dei, se ci fosse stata la sua partecipazione alla gigantomachia, Virgilio cerca di persuaderlo definitivamente sia con l'ipotizzare un possibile ricorso ad altri giganti per ottenere il favore, si lusingandolo con il possibile ricordo di lui sulla terra per mezzo di Dante vivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la similitudine tra la lancia di Achille e le parole di Virgilio?
  2. Dante paragona le parole di Virgilio alla lancia di Achille, che feriva con il primo colpo e sanava con il secondo, poiché Virgilio prima lo rimprovera e poi lo riconforta.

  3. Chi sono i giganti che Dante e Virgilio incontrano nel loro cammino?
  4. I giganti incontrati sono Nembrot, Fialte e Anteo. Nembrot è noto per il suo linguaggio incomprensibile, Fialte è legato per la sua ribellione, e Anteo aiuta i poeti a scendere nel nono cerchio.

  5. Qual è il ruolo di Anteo nel viaggio di Dante e Virgilio?
  6. Anteo, essendo libero, depone Dante e Virgilio sul fondo del nono cerchio, aiutandoli a proseguire il loro viaggio.

  7. Come viene descritto il gigante Fialte e quale è la sua punizione?
  8. Fialte è descritto come più feroce e grande di Nembrot, legato con catene che immobilizzano le sue braccia, punito per aver tentato di sfidare il cielo.

  9. Qual è l'importanza delle parole di Virgilio rivolte ad Anteo?
  10. Le parole di Virgilio sono un esempio di captatio benevolentiae, un modulo oratorio per persuadere Anteo a deporli nel nono cerchio, escludendo ogni ironia e lusingandolo con la possibilità di essere ricordato sulla terra.

Domande e risposte

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