Concetti Chiave
- Il canto si apre con un'introduzione che collega liricamente alla conclusione del canto precedente, esprimendo il dolore e l'amore-odio di Dante per Firenze.
- Dante lancia una severa invettiva contro Firenze, augurandole castighi imminenti a causa della sua corruzione e divisione interna.
- Virgilio e Dante incontrano Ulisse e Diomede, puniti insieme per le loro astuzie ingannevoli durante la guerra di Troia, simboleggiate dal cavallo di Troia.
- Ulisse, attraverso la fiamma biforcuta, racconta il suo ultimo viaggio oltre le colonne d'Ercole, culminato in un naufragio che ne causò la morte.
- Virgilio assume il ruolo di interrogatore con Ulisse e Diomede, suggerendo a Dante di lasciare a lui il compito per evitare reticenze da parte degli eroi greci.
Indice
Introduzione
L'inizio del canto si collega alla scena del canto precedente, non come una ripresa del ritmo narrativo, ma come una conclusione lirica della rassegna dei cinque ladri fiorentini con cui il canto XXV si chiudeva. Questa apostrofe amara e sarcastica a un tempo, nasce dalla commozione del poeta ogni qual volta si tocca il tema della sua odiosamata città, corrotta e guasta nei suoi concittadini, rotta e lacera dalle passioni di parte. Apostrofe dolorosa che, con la solennità stessa dello stile, sembra dare un tono più alto a questo canto.
Invettiva contro Firenze
Con scherno e amarezza insieme il poeta lancia una terribile invettiva contro Firenze, predicendole oscuramente gravi castighi, e augurandosi che, dovendo essi accadere, accadano presto, perché tanto più doloroso sarà per lui ciò, quanto più egli invecchierà.I due poeti risalgono per quella scabrosa via per cui erano scesi e giungono sul ponticello che sovrasta l'ottava bolgia. Dante nel ricordare ciò che ha visto dichiara di voler frenare il proprio ingegno perché non corra senza la guida della virtù. Paragona l'immagine della bolgia a una campagna estiva piena di lucciole, perché essa risplende di tante fiamme, in ognuna delle quali sta un peccatore, come gli spiega Virgilio.
Incontro con Ulisse e Diomede
Dante dichiara di aver già compreso ciò che Virgilio ora gli conferma, ma desidera sapere chi c'è in quella fiamma biforcuta che ha attirato la sua attenzione. Virgilio spiega che in essa vi sono Ulisse e Diomede, che peccarono insieme ed insieme ora sono puniti. Dante mostra desiderio di poter parlare con loro, ma Virgilio, pur accontentandolo, gli fa notare che è bene sia lui a interrogare, perché quelli, greci, sarebbero forse restii a rispondere a Dante. D'altronde egli ha compreso bene ciò che il discepolo vuole sapere.I due celebri eroi greci, uniti, durante la guerra di Troia, in famose imprese, alcune delle quali ricordate più innanzi. Usarono sempre con la violenza l'astuzia e dei due Ulisse specialmente era noto nella tradizione letteraria come macchinatore di inganni; per questo e per la maggiore importanza del personaggio, il corno della fiamma che lo contiene è più grande.
L'inganno del cavallo è una delle più celebri macchinazioni fraudolente dei due eroi. L'esercito greco finse di abbandonare e si nascose dietro l'isola di Tenedo, lasciando dinanzi alle mura di Troia un gigantesco cavallo di legno, nel cui ventre stava nascosto un gruppo di armati. I Troiani, credendo a un abile racconto di Sinone, introdussero il cavallo nella città. Nottetempo gli armati uscirono e aprirono le porte all'esercito tornato nel frattempo. Così la città fu presa e distrutta. La caduta di Troia fu causa della fuga di Enea e quindi della discendenza dell'eroe troiano, che determinò la fondazione di Roma.
Ulisse narra il suo ultimo viaggio e la sua morte
Giunta la fiamma sotto al ponte su cui i due poeti, Virgilio chiede ad Ulisse di narrare la propria fine. La fiamma più alta si muove come fosse una lingua e da essa esce la voce dell'eroe che narra come, partito da Circe con pochi compagni, dopo aver visto le coste del Mediterraneo, giunto finalmente alle colonne d'Ercole, incitasse i compagni a proseguire per conoscere anche il mondo sanza gente. Costoro, spinti dal discorso di Ulisse, accettarono e l'imbarcazione riprese il suo cammino per il mare ignoto. Dopo parecchi mesi apparve loro un'alta montagna, ma proprio mentre si rallegravano della scoperta della nuova terra, un turbine improvviso si abbatté sulla nave e, fattala girare più volte su se stessa, la inabissò nel mare.Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'invettiva contro Firenze?
- Chi sono i personaggi principali incontrati da Dante e Virgilio nella bolgia?
- Qual è l'importanza del cavallo di Troia nella narrazione?
- Come si conclude il racconto di Ulisse sul suo ultimo viaggio?
- Qual è il ruolo di Virgilio nell'incontro con Ulisse e Diomede?
Il tema principale è la critica amara e sarcastica di Dante verso la sua città natale, Firenze, che egli vede come corrotta e divisa dalle passioni di parte.
I personaggi principali sono Ulisse e Diomede, due eroi greci puniti insieme per le loro azioni ingannevoli durante la guerra di Troia.
Il cavallo di Troia è un esempio delle macchinazioni fraudolente di Ulisse e Diomede, che portò alla caduta di Troia e, indirettamente, alla fondazione di Roma.
Ulisse narra che, dopo aver superato le colonne d'Ercole, incitò i suoi compagni a esplorare il mondo ignoto, ma un turbine improvviso affondò la loro nave, portando alla loro morte.
Virgilio guida Dante e lo consiglia di lasciare a lui l'interrogazione degli eroi greci, poiché potrebbero essere restii a rispondere a Dante.